Il ‘cospirazionismo’
La CIA creò il termine “cospirazionismo”… per attaccare chiunque sfidasse la narrativa “ufficiale”, in particolare, nell’aprile del 1967 la CIA inviò il dispaccio che coniò il termine “teorie del complotto”… indicandone i metodi per screditarle. Il testo era segnato da “psych”, abbreviazione per “operazioni psicologiche” o disinformazione, e “CS” per l’unità “servizi clandestini” della CIA.
La CIA creò il termine “cospirazionismo”… per attaccare chiunque sfidasse la narrativa “ufficiale”, in particolare, nell’aprile del 1967 la CIA inviò il dispaccio che coniò il termine “teorie del complotto”… indicandone i metodi per screditarle. Il testo era segnato da “psych”, abbreviazione per “operazioni psicologiche” o disinformazione, e “CS” per l’unità “servizi clandestini” della CIA.

3. Azione. Non è consigliabile che la discussione sulla (cospirazione) sia avviata se non è già in atto. Dove discussa, sono richiesti indirizzi attivi:
…
b. Utilizzare le risorse della propaganda per confutare gli attacchi dei critici. Recensioni di libri ed articoli di approfondimento sono particolarmente adatti allo scopo. Gli allegati non classificati a questa direttiva dovrebbero fornire materiale utile da passare agli agenti. La nostra manovra dovrebbe indicare, a seconda dei casi, che i critici (I) sposano teorie senza prove, (II) sono politicamente interessati, (III) finanziariamente interessati, (IV) frettolosi e imprecisi nelle loro ricerche, o (V) infatuati delle proprie teorie.
4. In discussioni private sui media non dirette a un particolare autore, o attaccare pubblicazioni ancora disponibili, i seguenti argomenti dovrebbero essere utili:
a. Alcuna nuova prova significativa è emersa presso la Commissione.
b. I critici di solito sopravvalutano aspetti particolari e ne ignorano altri. Tendono a porre maggiormente accento sui ricordi dei singoli testimoni (meno affidabili e divergenti, e quindi più vulnerabili alle critiche)…
c. La grande cospirazione spesso suggerita sarebbe impossibile da nascondere negli Stati Uniti, poiché gli informatori potrebbero aspettarsi di ricevere grandi royalties, ecc
d. I critici sono spesso allettati da una forma di orgoglio intellettuale: se accettano qualche teoria se ne innamorano; inoltre si fanno beffe della Commissione perché non risponde sempre ad ogni domanda con netta decisione, in un modo o nell’altro.
…
f. Se si accusa che la relazione della Commissione sia un lavoro frettoloso, notare che fu pubblicata tre mesi dopo il termine fissato originariamente. Se la Commissione ha cercato di accelerare la pubblicazione, ciò è in gran parte dovuto alla pressione delle speculazioni irresponsabili già apparse, spesso dovute dagli stessi critici che, rifiutandosi di ammettere i propri errori, avanzano nuove critiche.
g. Tali fumose accuse, come quella su “più di dieci persone morte misteriosamente”, possono sempre essere spiegate in qualche modo naturale ….
5. Se possibile, contrastare le speculazioni incoraggiando i riferimenti alla relazione della Commissione stessa. I lettori stranieri dalla mentalità aperta devono essere colpiti da cura, completezza, obiettività e velocità con la quale la Commissione ha lavorato. I revisori di testi potrebbero essere incoraggiati ad aggiungere del proprio all’idea, sostenendo la relazione stessa, trovandola di gran lunga superiore al lavoro dei critici”.

• Sostenere che sarebbe impossibile a tanta gente tacere su una grande cospirazione
• Avere amici della CIA che contrastano le accuse, supportando i rapporti “ufficiali”
• Sostenere che le testimonianze oculari sono inaffidabili
• Sostenere che sono tutte notizie vecchie, mentre “nuove prove significative sono emerse”
• Ignorare le accuse di cospirazione, a meno che la discussione l’abbia già attivate
• Sostenere che è da irresponsabili specularvi
• Accusare i cospirazionisti di infatuazione delle proprie teorie
• Accusare i cospirazionisti di essere motivati politicamente
• Accusare i cospirazionisti di interessi finanziari nel promuovere le teorie del complotto
In altre parole, l’unità dei servizi clandestini della CIA creò gli argomenti per attaccare le teorie del complotto quali inaffidabili fin dal 1967, nell’ambito delle operazioni di guerra psicologica.
Una difesa comune usata dai debunker, si pensi a un Paolo Attivissimo, è dire che “qualcuno avrebbe vuotato il sacco” se ci fosse stata davvero un complotto. Daniel Ellsberg spiega: “È un luogo comune che “non si possano avere segreti a Washington” o “in una democrazia, non importa quanto sia sensibile il segreto, possiamo leggerne il giorno dopo sul New York Times”. Questi luoghi comuni sono categoricamente falsi. Sono storie di copertura, infatti, per fuorviare giornalisti e lettori nell’ambito del processo per custodire i segreti. Naturalmente alla fine molti segreti vengono svelati, a meno che non si sia in una società totalitaria. Ma il fatto è che la stragrande maggioranza dei segreti non arriva al pubblico americano. Questo è vero anche quando le informazioni segrete sono ben note al nemico e quando è chiaramente essenziale per il potere bellico del Congresso e per non aver alcun controllo democratico sulla politica estera. La realtà sconosciuta al pubblico e alla maggior parte dei membri del Congresso e della stampa è che i segreti, che sarebbero di massima importanza per molti di loro, possono restare tali, in modo affidabile e per decenni, grazie al governo, e ciò anche se sono noti a migliaia di addetti”. Per esempio:
• 130000 persone di Stati Uniti, Regno Unito e Canada lavorarono sul progetto Manhattan. Ma fu un segreto per anni.
• “Un colpo di Stato fu pianificato negli Stati Uniti, nel 1933, da un gruppo di affaristi di destra. Il colpo era volto a rovesciare il Presidente Franklin D. Roosevelt con l’aiuto di mezzo milione di veterani di guerra. I cospiratori, comprendenti alcune delle famiglie più importanti degli USA (Heinz, Birds Eye, Goodtea, Maxwell Hse e il nonno di George Bush, Prescott) ritenevano che il proprio Paese dovesse adottare la politica di Hitler e Mussolini contro la grande depressione.”
• 7 banche centrali andarono in bancarotta nel 1980, durante la “crisi dell’America Latina”, e la risposta del governo fu nasconderlo. Ciò durò diversi decenni.
Ecc.
“Gli esseri umani hanno la tendenza a cercare di spiegare gli eventi casuali attraverso dei modelli… è così che il nostro cervello ci guida. Pertanto, dobbiamo testare il legame tra teorie e causalità sulla base dei nudi fatti”.

Nel 2011, una società californiana, Ntrepid, registratasi a Los Angeles proprio quell’anno, si aggiudicava un contratto da 2,76 milioni di dollari con l’United States Central Command (CENTCOM), che sovrintende alle operazioni in Medio Oriente e Asia centrale, per sviluppare il programma Operation Earnest Voice (OEV), un “servizio di gestione dei personaggi online“,
permettendo a un tecnico militare di controllare fino a 10 identità
online sparse nel mondo. Il contratto del CENTCOM stabilisce che ogni
falso personaggio online (noto agli utenti dei social media come burattino)
deve avere profilo e dettagli convincenti a supporto. 50 controllori
negli Stati Uniti dovrebbero poter operare tali false identità “senza il timore di essere scoperti da avversari sofisticati“. Il portavoce del CENTCOM, comandante Bill Speaks, dichiarava: “La
tecnologia che supporta le attività su blog e siti esteri consentirà al
CENTCOM di contrastare la propaganda nemica degli Stati Uniti“. Le
lingue utilizzate comprendono arabo, farsi, urdu e pashtu. Il software
potrebbe consentire ai militari di rispondere a conversazioni online con
un numero infinito di messaggi coordinati, post su blog e chatroom,
ecc. Il luogo da cui opererebbero i 50 controllori sarebbe la base
aerea MacDill, presso Tampa, in Florida, sede del Comando Operazioni
Speciali. Il contratto della CENTCOM richiede per ogni controllore un
“server virtuale privato” negli Stati Uniti e altri che dovrebbero
sembrare essere all’estero, per dare l’impressione che i burattini siano persone reali viventi in diverse parti del mondo e anche per offrire “un’eccellente copertura e potente possibilità di smentire“.
L’OEV fu discusso nel 2010 a un raduno di specialisti della guerra
elettronica a Washington DC, dove un alto ufficiale del CENTCOM disse
che il suo scopo era “comunicare messaggi critici per contrastare la propaganda dei nostri avversari“. (The Guardian)
Nonostante la caccia alle streghe complottiste, menata dai mass media della propaganda atlantista, il crollo della partecipazione del pubblico sui media “mainstream” continua e dilaga. Ad esempio, in Francia il sito LeMonde.fr ha perso oltre 10 milioni di lettori mensili tra novembre 2014 e gennaio 2015, Figaro ed Express.fr oltre 2 milioni, come il sito di Liberation. Allo stesso tempo, i due maggiori siti “alternativi” francesi, il sito di Alain Soral, Egalité et Réconciliation, e quello del comico Dieudonné, Quenelplus, hanno visto esplodere l’affluenza delle visite. Ciò spiega l’accanimento dei media atlantisti contro i siti ritenuti “complottisti”, accusandoli perfino di promuovere l’antisemitismo, sulla falsariga della relazione della Fondazione Jean-Jaurès commissionata allo pseudo-scoiologo Rudy Reichstadt. Lo stesso presidente François Hollande annunciava un piano globale per controllare Internet e contrastare “le tesi complottiste diffuse tramite internet e social network“. Quindi, nonostante la stampa in Francia abbia ingoiato 400 milioni di euro nel solo 2013, i media ufficialisti ugualmente perdono credibilità, e in modo irreversibile. Ciò è emblematico nel caso ucraino, dove la rozza e volgare propaganda filo-majdanista non inganna più i lettori, potendo accedere a informazioni e analisi diffuse dai media “alternativi” e “non-allineati” all’asse atlantista. Perciò la NATO attiva un proprio sistema di propaganda, ponendolo sotto la supervisione del capo della diplomazia europea (e agente della CIA) Federica Mogherini. Tale programma prevede sia di diffondere propaganda russofoba presso la CSI, utilizzando le radio Voice of America e Free Europe gestite da CIA, ONG di Soros e organismi neonazisti e antirussi; sia di compattare l’informazione in Europa occidentale tramite la Leading European Newspaper Alliance (LENA), organismo mediatico che riunisce “i quotidiani nazionali su una piattaforma di comune condivisione dei contenuti”. Fanno parte di LENA, attualmente, Le Figaro, La Repubblica, El Pais, Le Soir, La Tribune de Genève e Tages-Anzeiger.
Nonostante la caccia alle streghe complottiste, menata dai mass media della propaganda atlantista, il crollo della partecipazione del pubblico sui media “mainstream” continua e dilaga. Ad esempio, in Francia il sito LeMonde.fr ha perso oltre 10 milioni di lettori mensili tra novembre 2014 e gennaio 2015, Figaro ed Express.fr oltre 2 milioni, come il sito di Liberation. Allo stesso tempo, i due maggiori siti “alternativi” francesi, il sito di Alain Soral, Egalité et Réconciliation, e quello del comico Dieudonné, Quenelplus, hanno visto esplodere l’affluenza delle visite. Ciò spiega l’accanimento dei media atlantisti contro i siti ritenuti “complottisti”, accusandoli perfino di promuovere l’antisemitismo, sulla falsariga della relazione della Fondazione Jean-Jaurès commissionata allo pseudo-scoiologo Rudy Reichstadt. Lo stesso presidente François Hollande annunciava un piano globale per controllare Internet e contrastare “le tesi complottiste diffuse tramite internet e social network“. Quindi, nonostante la stampa in Francia abbia ingoiato 400 milioni di euro nel solo 2013, i media ufficialisti ugualmente perdono credibilità, e in modo irreversibile. Ciò è emblematico nel caso ucraino, dove la rozza e volgare propaganda filo-majdanista non inganna più i lettori, potendo accedere a informazioni e analisi diffuse dai media “alternativi” e “non-allineati” all’asse atlantista. Perciò la NATO attiva un proprio sistema di propaganda, ponendolo sotto la supervisione del capo della diplomazia europea (e agente della CIA) Federica Mogherini. Tale programma prevede sia di diffondere propaganda russofoba presso la CSI, utilizzando le radio Voice of America e Free Europe gestite da CIA, ONG di Soros e organismi neonazisti e antirussi; sia di compattare l’informazione in Europa occidentale tramite la Leading European Newspaper Alliance (LENA), organismo mediatico che riunisce “i quotidiani nazionali su una piattaforma di comune condivisione dei contenuti”. Fanno parte di LENA, attualmente, Le Figaro, La Repubblica, El Pais, Le Soir, La Tribune de Genève e Tages-Anzeiger.
Nel frattempo, al Congresso degli USA,
bloggers, teorici della cospirazione e tutti coloro che diffidano della
disinformazione spacciata dai media “ufficiali” e aziendali, venivano
paragonati ai terroristi del SIIL. Difatti, durante l’audizione della
Commissione esteri del Congresso, intitolata “Affrontare l’arma dell’informazione della Russia“, si accusava la TV di Stato russa RussiaToday di diffondere “teorie della cospirazione“. Uno dei relatori era l’ex-impiegata di RussiaToday Liz Wahl, che si dimise in diretta dalla TV russa, in un’azione concertata dal neo-conservatore James Kirchick, dipendente di Radio Free Europe, media finanziato da CIA e Soros e gestito da neonazisti ucraini e gusanos latinoamericani. Liz Wahl denunciava coloro che non credono alla propaganda atlantista: “Si
mobilitano e si sentono parte di una lotta illuminata contro la
costituzione… hanno trovato la piattaforma per esprimere le proprie
opinioni squilibrate“. Seguendo la linea dettata dal capo del Broadcasting Board of Governors (BBG), l’ente che dirige e pianifica la propaganda mediatica statunitense, Andrew Lack, che aveva definito RussiaToday una minaccia pari al SIIL e a Boko Haram, Liz Wahl ha accusato i teorici della cospirazione “di discuterne online, su blog, twitter e social media“, affermando che il web è diventato il faro di “disinformazione, false teorie, di persone che cercano di farsi un nome (come un Paolo Attivissimo?), blogger o qualsiasi altra cosa, senza alcuna responsabilità verso la verità, potendo irritare molte persone online“. Oltre a Wahl, avevano testimoniato all’audizione il deputato Ed Royce, Peter Pomerantsev del Legatum Institute di Londra e la deputata Dana Rohrabacher, tutti accaniti russofobi che lamentavano il fatto che la propaganda di Washington “sta perdendo la guerra dell’informazione” contro la Russia, motivo per cui cercavano disperatamente di denigrare i media russi.
Nessuna meraviglia per l’isteria di tali figuri presso la Commissione Affari Esteri del Congresso USA:
Helle C. Dale, della Fondazione Heritage, un think-tank di estrema destra statunitense, avvertiva “sul nuovo tipo di propaganda, volta a seminare dubbi su qualsiasi cosa abbia a che fare con Stati Uniti ed occidente, e in un certo numero di Paesi il pubblico non è sofisticato e ci crede“.
Peter Pomerantsev aveva affermato che l’obiettivo della Russia è “riempire lo spazio informativo con tanta disinformazione in modo che una conversazione basata su fatti reali diventi impossibile. Le teorie della cospirazione in Europa aumentano e la fiducia sui media degli Stati Uniti diminuisce. Il Cremlino non può sempre aver avviato questi fenomeni, ma li alimenta… Con tutta la sua potenza militare, la NATO non può combattere la guerra dell’informazione“. Peter Pomerantsev fa parte dell’Istituto Legatum, il think-tank di Londra la cui missione è “la prosperità attraverso i valori della libertà individuale, libera impresa e imprenditorialità“, fondato dal miliardario Christopher Chandler della Legatum Ltd., società di investimenti privata di Dubai. Secondo il sito del Legatum Institute, i suoi dirigenti e soci scriverebbero per un numero impressionante di media, tra cui Washington Post, Slate, New York Review of Books, Foreign Policy, New Republic, Daily Telegraph, Times, London Review of Books, Atlantic e Financial Times. Ma per Pomeranzev sarebbe la “Russia che ha lanciato la guerra dell’informazione contro l’occidente. E stiamo perdendo”. Pomeranzev continuava dicendo che il Cremlino “supporta il complottismo. La cospirazione è una sorta di sabotaggio linguistico all’infrastruttura della ragione. Voglio dire, non si può avere una discussione basata sulla realtà in cui tutto diventa cospirazione. In Russia, tutto il discorso è cospirazione. Tutto è cospirazione. Il nostro ordine globale si basa sulle politiche realistiche. Se questa realtà è distrutta, allora non ci daranno istituzioni internazionali, dialogo internazionale e una politica basata sulla realtà sarebbe impossibile. È una tendenza molto insidiosa”.

Il giorno prima dell’udienza, sul Wall Street Journal Royce scrisse, “Vladimir Putin ha un esercito segreto. Si tratta di un esercito di migliaia di “troll”, giornalisti televisivi e altri che lavorano giorno e notte per diffondere propaganda antiamericana su Internet, radio e giornali, in Russia e nel mondo. Putin utilizza questi guerrieri della disinformazione per destabilizzare i vicini e controllare l’Ucraina. Questa forza può essere più pericolosa di qualsiasi forza militare, perché nessuna artiglieria può fermare la diffusione delle loro menzogne e minare gli interessi della sicurezza degli Stati Uniti in Europa“. Ed eccoli qua i campioni della lotta al ‘complottismo’ e fautori dei “discorsi basati sui fatti”, ricorrere alla più dozzinale mitologia complottista (di marca maccartista) per giustificare la sconfitta totale delle loro propaganda e disinformazione.
https://aurorasito.wordpress.com/2015/03/21/radici-ideologiche-del-cicap/
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