Vi siete dovuti mascherare per non farvi riconoscere dagli italiani che
ben sanno che questa situazione è causata dalle stesse persone che
dicono oggi di volerla risolvere.
Sara
Connettersi con l'invisibile è trascendere il visibile, e il luogo di sintonizzazione è il presente
Vita
Senza un nuovo linguaggio, la protesta è priva di forza.
Mirko
I diritti vanno espressi , si esercitano non si chiedono
Giancarlo
Il presente è il passato del mio futuro
ogni pensiero è un potenziale futuro perchè corre più veloce della luce
Carmen
La più piccola delle azioni
è sempre meglio della più nobile delle intenzioni.
Robin
Io mi comporto come penso io non in base alla paura che credono di mettermi gli altri.
Tommaso
Posti
di blocco, droni, applicazioni per le segnalazioni, inseguimenti,
denunce, elicotteri. Se lo Stato avesse trattato le mafie come il
coronavirus, le avrebbe sconfitte decenni fa.
Marco
Tutto
è capovolto. I medici distruggono la salute, gli avvocati distruggono
la giustizia, gli psichiatri distruggono le menti, gli scienziati
distruggono la verità, i media distruggono le informazioni, le religioni
distruggono la spiritualità ed i governi distruggono la libertà
Luca
Chi non lavora la terra fomenta la guerra
Elina
Interessante vedere tutta questa messinscena mondiale per un virus che non esiste
Gabriella
Vorrei
sapere se avete idea di come agiva la santa inquisizione direi che il patto per la scienza attuale ha nostalgia di quei bei tempi e si da molto da fare per emularli
Annarita
34mila persone vaccinate a Brescia e Bergamo le città oggi più colpite da covid 19... sarà un caso?
Rocco
Chi rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza
Benjamin
Dire Italia paese di merda è reato, fare diventare l’ Italia un paese di merda è politica.
Giacomino
Sabino Cassese (Atripalda, 20 ottobre 1935) è un giurista e accademico italiano e giudice emerito della Corte costituzionale.
Cassese: “La pandemia non è una guerra. I pieni poteri al governo non sono legittimi”
Intervista al giudice emerito della Corte costituzionale: “Da
palazzo Chigi continuano ad arrivare norme incomprensibili, scritte
male, contraddittorie, piene di rinvii ad altre norme”
Fonte: https://www.ildubbio.news/
Quotidiano «edito su impulso della Fai, Federazione dell'avvocatura italiana» (così si autodefinisce lo stesso giornale)
Colloquio con piacere con il professor Sabino Cassese.
Ma più che una intervista è un dialogo su tematiche molto delicate che
l’emergenza Coronavirus ha evidenziato. Cominciamo così.
Caro Sabino, se siamo in guerra, sia pure anomala,
allora vale quanto meno per analogia l’articolo 78 della Costituzione:
le Camere conferiscono al governo i poteri necessari. E non, si badi, i
pieni poteri. E’ così?
Nell’interpretazione della Costituzione non si può
giocare con le parole. Una pandemia non è una guerra. Non si può quindi
ricorrere all’articolo 78. La Costituzione è chiara. La profilassi
internazionale spetta esclusivamente allo Stato ( art. 117, II comma,
lettera q).
Lo Stato agisce con leggi, che possono delegare al
governo compiti e definirne i poteri. La Corte costituzionale, con
un’abbondante giurisprudenza, ha definito i modi di esercizio del potere
di ordinanza «contingibile e urgente», cioè per eventi non prevedibili e
che richiedono interventi immediati. Le definizioni della Corte sono
state rispettate a metà.
Il primo decreto legge era “fuori legge”. Poi è stato
corretto il tiro, con il secondo decreto legge, che smentiva il primo,
abrogandolo quasi interamente. Questa non è responsabilità della
politica, ma di chi è incaricato degli affari giuridici e legislativi.
C’è taluno che ha persino dubitato che abbiano fatto studi di
giurisprudenza.
Bene. Il Parlamento ha conferito quei poteri al
governo con un decreto legge. Ma è sufficiente quel tipo di
provvedimento? Senza contare che quel decreto legge è andato oltre. Ha
consentito che le predette autorità possano adottare misure ulteriori
rispetto a quelle dell’articolo 1. Ma, in punto di diritto, è legittimo
tutto questo? Non si tratta di una sorta di delega in bianco?
Il primo decreto legge era illegittimo: non fissava un
termine; non tipizzava poteri, perché conteneva una elencazione
esemplificativa, così consentendo l’adozione di atti innominati; non
stabiliva le modalità di esercizio dei poteri.
A palazzo Chigi c’è un professore di diritto: avrebbe
dovuto bocciare chi gli portava alla firma un provvedimento di quel
tipo. Poi si è rimediato. Ma continua la serie di norme incomprensibili,
scritte male, contraddittorie, piene di rinvii ad altre norme. Non c’è
fretta che spieghi questo pessimo andamento, tutto imputabile agli
uffici di palazzo Chigi incaricati dell’attività normativa.
Andiamo avanti. Sui Dpcm il capo dello Stato non ha
voce in capitolo. A suo avviso, quell’oggetto misterioso che è il
Consiglio supremo di difesa potrebbe avere una qualche voce in capitolo?
O questo vale solo per il caso di guerra?
Mi chiedo: perché evocare il Consiglio supremo di
difesa, se non c’è un evento bellico, e specialmente se c’è lo strumento
per far intervenire uno dei tre organi di garanzia, il presidente della
repubblica?
Bastava, invece di abusare dei decreti del presidente
del Consiglio dei ministri, ricorrere, almeno per quelli più importanti,
a decreti presidenziali.
Aggiungo che, per la legge del 1978 sul Servizio
Sanitario Nazionale, competente a emanare più della metà di quegli atti
era il ministro della Salute. Abbiamo, quindi, assistito, da un lato,
alla centralizzazione di un potere che era del ministro, nelle mani del
presidente del Consiglio. Dall’altro, a una sottrazione di un potere che
sarebbe stato ben più autorevole, se esercitato con atti presidenziali.
È forse eccessivo parlare di usurpazione dei poteri, ma ci si è
avvicinati.
Sabino, si può dire che Dpcm a gogò in qualche misura rappresentano
un correttivo della forma di governo parlamentare per i poteri che
acquista il presidente del Consiglio nei confronti degli altri ministri?
Per non parlare del presidente della Repubblica e, soprattutto, del
Parlamento. Che non tocca palla. E la funzione di indirizzo e di
controllo è andata a farsi benedire.
Gli organi di garanzia più diretti sono il presidente
della Repubblica, il Parlamento e la Corte costituzionale. Quest’ultima,
salvo casi eccezionali, interviene necessariamente ex post. Parlamento e
Presidente della Repubblica, invece, collaborano nella funzione
normativa, in modi diversi. Ma ne sono sembrati esclusi, per ragioni e
con modalità diverse, senza neppure il motivo dell’urgenza, perché l’uno
e l’altro organo hanno corsie preferenziali o di emergenza.
Tu non sei pregiudizialmentecontrario a che
per qualche tempo limitato il Parlamento lavori da remoto. Ma ci sono
attività informali che solo a Montecitorio e a Palazzo Madama funzionano
a dovere. Come i contatti tra leader di partito, tra capigruppo, tra
parlamentari dei vari partiti eccetera.
Senza dubbio. Tanto che ho ritenuto errata l’espressione
votazione telematica. Infatti, il lavoro a distanza è possibile a due
condizioni. La prima che le Camere siano attrezzate ( e pare che non lo
fossero). La seconda che in via telematica si possa ascoltare,
intervenire, discutere, dibattere, replicare, e solo alla fine votare.
Perdonami. Con qualche esagerazione, premesso che da
noi non c’è nulla di più definitivo del transitorio, ho peesonalmente
sottolineato il rischio che le sedi istituzionali delle Camere cambino
destinazione e diventino musei per la gioia dei visitatori. E’ solo una
battuta?
Quando si parlò dello SDO, Sistema direzione orientale,
l’idea venne presa in considerazione. Sollevarla in questo momento mi
pare sbagliato. Poi, c’è da valutare l’interesse storico artistico
rispetto alla funzionalità materiale dei luoghi.
Per finire. Si può capire che i Costituenti ebbero
orrore a parlare di stato di emergenza. Ma con il senno di poi, alla
luce della guerra contro il virus, non fu un errore questa omissione? Ecome colmare, a tuo avviso, questa lacuna?
Non la ritengo una lacuna. E chi abbia letto gli
articoli 48 e seguenti della Costituzione ungherese sa quali pericoli si
annidino in norme costituzionali di quel tipo. C’è poi l’esperienza
negativa della Costituzione di Weimar. L’unica positiva mi pare quella
dell’articolo 16 della Costituzione della V Repubblica francese. La
Costituzione non ha peraltro ignorato la questione, solo che ha
considerato la possibilità di disporre limiti dettati dalla urgenza e
dal pericolo caso per caso, per singole libertà.
Riporto questo post di Francesco N. che mi ha fatto riflettere.
Lo sapevate che la pandemia non è mai stata dichiarata da OMS, ma solo
il rischio pandemico, e quindi questa clausura è illegale ?
No. Ora lo sapete.
Lo sapevate che un decreto del presidente del consiglio dei ministri non può MAI avere valore di legge ?
No. Ora lo sapete.
Lo sapevate che il virus non provoca la polmonite interstiziale che
stanno curando, ma trombosi polmonare e quindi gli intubati sono stati,
di fatto, uccisi ?
No. Ora lo sapete.
Lo sapevate che l'autocertificazione siete invitati a farla, ma nessuno ve lo può ordinare ?
No. Ora lo sapete.
Sapevate che se la fate e dichiarate il vostro stato medico questo è specificatamente nullo e vietato dalla legge ?
No. Ora lo sapete.
Lo sapevate che tutte le volte che leggete "denunciato qui, denunciato
la" sono cazzate. Un decreto legge non può MAI avere risvolti penali ?
No. Ora lo sapete.
Lo sapevate che nei primi tre mesi di quest'anno in Italia sono morte
meno persone che nel corrispondente periodo del 2019. Indipendentemente
dalle cause ?
No. Ora lo sapete.
Lo sapevate che nessun paese al mondo sta subendo una clausura economicamente devastante come il nostro ?
No. Ora lo sapete.
Lo sapevate che se si sente male un vostro caro, anziano, ve lo
sottraggono e dopo averlo sottoposto a cure non scelte né accettate, lo
fanno morire da solo e probabilmente ve lo ridanno incenerito, dentro un
barattolo e ciò è ASSOLUTAMENTE illegale ?
No. Ora lo sapete.
Lo sapete che il governo invece di decidere lui tramite ministri e
funzionari ha chiamato una squadra di tecnici ELETTA DA NESSUNO, facenti
parte il grande mondo della grande finanza, che decideranno cosa noi
potremo fare, dove andare quanto allontanarci da casa.... in flagrante
violazione di ogni legge e della Costituzione Italiana ?
No. Ora lo sapete.
Lo sapevate che i membri di questa squadra accettano di farne parte
solo se potranno agire in segreto e se avranno l'immunità totale dalle
richieste di risarcimento dei danni che potrebbero causare ?
No. Ora lo sapete.
Lo sapevate che ad accettare di esser trattati da schiavi si diventa schiavi ?
No.
Ora lo sapete.
La libertà è una scelta.
(Di Francesco )
Thomas Edison, che è stato coinvolto nelle scoperte relative alla tecnologia elettrica ed è stato quindi esposto ai campi elettromagnetici, in misura di gran lunga superiore ai suoi concittadini del tempo, è stato diagnosticato il diabete - una malattia che era molto raro in 1889. Un altro ricercatore, Alexander Graham Bell, che ha lavorato nel campo della telegrafia e inventò il telefono, era noto a lamentarsi costantemente dei sintomi di nevrastenia, noto come EHS oggi. Nel 1915, anche lui è stato diagnosticato il diabete. Nel 1876, le malattie del libro della vita moderna da Ward Richardson descritto il diabete come una malattia moderna rara causata da stanchezza mentale a causa di superlavoro o da uno shock al sistema nervoso. L'eccessiva assunzione di zucchero crea dipendenza tossica nella nostra dieta moderna offre naturalmente una comoda spiegazione del perché il diabete, tra cui pre-diabete, colpisce più della metà di tutti gli americani oggi. Tuttavia, questa spiegazione è troppo semplicistica.
Dr. Anche Joslin ha dimostrato che tra il 1900 e il 1917, l'assunzione di zucchero era aumentato del 17%, mentre la mortalità per diabete era raddoppiato. Più tardi, nel 1987, uno studio dei nativi americani ha mostrato radicalmente diversi tassi di mortalità per diabete, a seconda del territorio, che vanno dal 7 per mille nel Nord-Ovest a 380 per mille in Arizona! In quegli anni, né lo stile di vita, né la dieta potrebbe spiegare una tale divergenza. Un fattore ambientale, tuttavia, può infatti spiegare una tale differenza: l'elettrificazione delle riserve dei nativi americani proceduto a ritmi diversi, e quelli del Nord-Ovest sono stati elettrificati solo
The Invisible Rainbow - Informativo Riassunto 10 molto più tardi. Al contrario, la prenotazione in Arizona si trova nelle immediate vicinanze di Phoenix. Inoltre, questa comunità di nativi americani aveva la propria centrale elettrica e il suo sistema di telecomunicazioni proprie.
Un altro esempio è la popolazione del Brasile - uno dei maggiori produttori di zucchero per secoli, in cui il diabete era ancora sconosciuta nel 1870, dopo che era già emerso come una malattia della civiltà in America del Nord. Ancora oggi, i brasiliani consumano 70 kg di zucchero raffinato all'anno e per persona - più di nordamericani: eppure hanno ancora due volte e mezzo meno casi di diabete rispetto agli Stati Uniti. In Bhutan, il diabete era praticamente inesistente fino al 2002, dopo di che ha iniziato l'elettrificazione del paese. Nel 2004, 634 nuovi casi di diabete sono stati annunciati, nel 2005 - 944, nel 2006 - 1470, e nel 2007 - 2540, con 15 morti. Nel 2012, ci sono stati 91 morti e il diabete è stata la principale causa di morte ottava nel paese, anche se la dieta delle persone non era cambiato!
Come abbiamo visto nel capitolo precedente, smog elettronico agisce sui mitocondri impedisce l'uso efficiente dello zucchero assorbito - cioè la combustione di zucchero. Lo zucchero che non può essere convertita in energia meccanica viene immagazzinato come grasso dal corpo.
grafici statistici per il tasso di mortalità del diabete, suddivisi per grado di elettrificazione degli stati americani nel 1931 e il 1940, sono anche molto esplicite e non lasciano dubbi circa il ruolo svolto da campi elettromagnetici nella comparsa di diabete su larga scala, con esonero in tal modo consumo di zucchero in una certa misura. Nel 1997, c'è stato un aumento del 31% del numero di casi di diabete negli Stati Uniti in un solo anno, che proprio correlato con l'introduzione di massa dei telefoni cellulari nel paese.
13. Cancro e fame della vita
Nel febbraio 2011, la Corte Suprema d'Italia ha accusato il cardinale Roberto Tucci, presidente uscente della Radio Vaticana, di aver creato un disturbo pubblico inquinando l'ambiente con frequenze radio per negligenza. In effetti, nel periodo 1997-2003, i bambini che vivevano entro un raggio di 12 km dalle antenne radio avevano un tasso di leucemia, linfomi o mielomi otto volte più elevato di quelli che vivevano più lontano. Lo stesso vale per gli adulti, con un tasso sette volte superiore.
Il medico e professore tedesco Otto Heinrich Warburg, vincitore del Premio Nobel per la medicina nel 1931, dimostrò che il cancro è una regressione delle cellule private dell'ossigeno, che le spinge a moltiplicarsi anarchicamente, come in un mondo primordiale in cui l'ossigeno non era presente al misura che è oggi. La privazione iniziale di ossigeno è dovuta a un malfunzionamento dei mitocondri - che, come abbiamo visto, può essere causato da campi elettromagnetici o altri inquinanti, come fumo, pesticidi, additivi alimentari e inquinamento atmosferico. Lo stesso principio di carenza di ossigeno cellulare si applica al diabete, motivo per cui esiste un tasso più elevato di tumori tra i diabetici rispetto al resto della popolazione.
Allo zoo di Filadelfia, dal 1901 al 1955, fu osservato un aumento del tasso di tumori maligni nei mammiferi, che variava da due a 22 volte di più tra quelle date.
Le statistiche sulla morte per cancro mostrano una chiara correlazione tra l'elettrificazione dei paesi e i tassi di cancro. Ad esempio, negli Stati Uniti, il tasso era del 6,6 per mille dal 1841 al 1850. Successivamente è più che raddoppiato dal 1851 al 1860, con un tasso del 14 per mille. La vera spiegazione di ciò può essere trovata nello spiegamento di massa del telegrafo nel 1854. Nel 1914, ci furono due morti per cancro tra i 63.000 nativi americani che vivevano in riserve senza elettrificazione, mentre nel resto del paese il tasso di mortalità per cancro era 25 volte superiore. Tra il 1920 e il 1921, in seguito all'introduzione delle prime stazioni radio AM, la mortalità per cancro è aumentata del 3-10% nei paesi occidentali.
I ricercatori svedesi Olle Johansson e Orjan Hallberg hanno mostrato una chiara correlazione tra i tassi di cancro al seno, alla prostata e ai polmoni e l'esposizione della popolazione alle frequenze radio. Indicano un aumento significativo delle tariffe nel 1920, 1955, 1969 e una diminuzione (!) Nel 1978, corrispondente rispettivamente all'aumento dello smog in radiofrequenza dovuto all'introduzione della radio AM, della radio FM e della TV1, l'arrivo della TV a colori2 e quindi la cessazione delle trasmissioni radio AM. Questi stessi ricercatori hanno anche trovato una chiara correlazione lineare tra il numero di trasmettitori radio FM per regione e l'incidenza dei melanomi, con le posizioni esposte che hanno 11 volte più melanomi rispetto alle "zone bianche". Hanno anche scoperto che i melanomi compaiono raramente nelle aree del corpo più esposte al sole, come fronte, naso, spalle e piedi, ma più spesso in quelle aree del corpo solitamente protette dal sole. Inoltre, la proliferazione dei tumori della pelle si è verificata prima dell'arrivo della moda delle vacanze al mare, durante le quali l'esposizione al sole è intensa. Ciò dimostra che i melanomi non sono principalmente causati dal sole, ma dalle frequenze radio.
I grafici statistici dei tassi di mortalità per cancro, così come per il diabete e le malattie cardiovascolari, suddivisi per il grado di elettrificazione degli stati americani nel 1931 e nel 1940, sono allo stesso modo molto espliciti, senza lasciare dubbi su ciò che i campi elettromagnetici svolgono un ruolo nel aumento dei tumori.
È difficile trovare dati genuini sui tumori cerebrali, poiché la lobby dei telefoni cellulari si è infiltrata in questo campo per decenni per commissionare studi distorti. Uno dei loro studi mostra anche una diminuzione dell'incidenza dei tumori, correlata all'uso intensivo dei telefoni cellulari! Tuttavia, l'Università di Calgary ha trovato prove di un aumento del 30% dell'incidenza di tumori maligni del cervello nel periodo dal 2012 al 2013 e Lennart Hardell, professore di oncologia presso l'ospedale universitario di Örebro in Svezia, ha dimostrato che 2000 ore dell'uso del telefono cellulare aumenta il rischio di sviluppare un tumore di un fattore compreso tra tre e otto, a seconda dell'età del soggetto e delle sue abitudini telefoniche.
Nel 2000, Neil Cherry ha analizzato i tassi di cancro dei bambini a San Francisco in relazione alla distanza tra la loro casa e la televisione e i trasmettitori radio FM sulla Sutro Tower. I bambini che vivono su colline o creste sono stati più colpiti. Coloro che vivevano entro 1 km dall'antenna avevano un'incidenza di leucemia 9 volte maggiore, un'incidenza di linfoma 15 volte maggiore e un'incidenza di cancro al cervello 31 volte superiore - complessivamente, un tasso 18 volte superiore rispetto a quelli che vivono al di fuori di quel raggio di 1 km .
14. Animazione sospesa
A Practical Treatise on Nervous Exhaustion (1880) di George Miller Beard, l'elettroterapista e amico di Thomas Edison, contiene un'osservazione intrigante: sebbene queste difficoltà non siano direttamente fatali, e quindi non compaiono nelle tabelle della mortalità; sebbene, al contrario, possano tendere a prolungare la vita e proteggere il sistema dalle malattie febbrili e infiammatorie, tuttavia il grado di sofferenza che causano è enorme. Quelli che soffrivano di più sembravano piuttosto giovani per la loro età. Inoltre, Beard ha osservato che una malattia rara sembrava avere più probabilità di affliggere i soggetti neurastenici rispetto al resto della popolazione: quella malattia era il diabete. La barba aveva già osservato che l'aumento dell'aspettativa di vita non andava di pari passo con la qualità della vita. La misteriosa correlazione tra le sofferenze delle persone neurasteniche - i cui sintomi erano gli stessi di quelli delle persone elettrosipersensibili contemporanee - e il prolungamento della loro vita indicavano una grave disfunzione.
Inoltre, è stato a lungo osservato che uno stile di vita ascetico con una dieta ipocalorica può aumentare l'aspettativa di vita e la salute. Questo è il caso, ad esempio, della popolazione di Okinawa, dove il numero di centenari è quaranta volte maggiore di quelli della popolazione delle prefetture più ricche più a nord. I ricercatori nel campo dell'invecchiamento hanno sottolineato che la forza che guida e sostiene la nostra vita è il sistema di trasporto degli elettroni nei mitocondri delle nostre cellule. È qui che l'aria che respiriamo e il cibo che mangiamo sono combinati, ad un ritmo che determina il nostro tasso di invecchiamento e quindi la nostra aspettativa di vita. Il raggiungimento di un rallentamento del processo di combustione all'interno delle nostre cellule attraverso la moderazione della quantità di energia erogata può essere utile, un altro modo di rallentare potrebbe essere al contrario disastroso. Questo è l'avvelenamento della catena di trasporto degli elettroni. Un possibile modo di essere avvelenati è l'esposizione cronica a campi elettromagnetici artificiali. Questo inquinamento sempre crescente sottopone gli elettroni dei nostri mitocondri a forze esterne, rallentandoli, privando le nostre cellule di ossigeno e causando sintomi EHS. 15. Vuoi dire che puoi sentire l'elettricità?
Nel 1962, una donna contattò l'Università di Santa Barbara (CA, USA) chiedendo aiuto per trovare la fonte del suono misterioso che sentiva ovunque a casa, anche se viveva in un tranquillo quartiere residenziale. Questo suono la teneva sveglia ed era dannosa per la sua salute. Le misurazioni hanno effettivamente dimostrato che campi elettromagnetici particolarmente forti emanavano da tutti i conduttori elettrici, non solo dalla griglia ma anche dai radiatori e da altri elementi metallici, ma lo stetoscopio stesso non ha rilevato alcun suono.
L'ingegnere ha condotto un esperimento, registrando i campi misurati su nastro e riproducendoli alla donna colpita da questi rumori. Confermò che era quello che stava ascoltando. Quindi, questa donna è stata in grado di ascoltare i campi elettromagnetici nel suo ambiente. Sono stati installati impianti di messa a terra e filtri elettronici per ridurre i disturbi a un livello accettabile. Tuttavia, molto prima, Volta e altri ricercatori avevano già condotto esperimenti in cui avevano prodotto con successo vari suoni applicando tensione alle orecchie. Molto più tardi, alla fine degli anni '60, il biologo Allan Frey pubblicò articoli sulla capacità di alcuni soggetti di sentire le emissioni di un'installazione radar.
Il modello meccanico del funzionamento dell'orecchio come insegnato nelle scuole non fornisce alcuna spiegazione per questi fenomeni osservati. Notando questo, il biochimico Lionel Naftalin ha sviluppato un nuovo modello del funzionamento dell'orecchio umano, tenendo conto del noto fenomeno della piezoelettricità (una forza utilizzata dagli elettronici), che ha scoperto nel gel che copre le ciglia del orecchio interno. In questo gel, che non si trova in nessun'altra parte del corpo umano e ha proprietà elettriche speciali, era presente una tensione da 100 a 120 millivolt - che è considerata alta nel campo della bioelettronica. Questo gel piezoelettrico trasforma le onde sonore in un segnale elettrico che viene comunicato alle ciglia dell'orecchio interno. Questo nuovo modello rivisto del funzionamento dell'orecchio umano non solo spiega la capacità di alcuni soggetti di ascoltare un segnale elettromagnetico in determinate condizioni, ma anche il motivo per cui così le persone moderne soffrono di acufene e perché determinati gruppi di persone, pari a Dal 2 all'11% della popolazione mondiale, sta sentendo un ronzio globale in tutto il pianeta.
Oggi, circa il 44% degli adulti americani soffre di acufene a vari livelli di intensità, mentre in Svezia il numero di giovani colpiti era del 12% nel 1997 e del 42% nel 2006. Questi suoni parassiti sono in gran parte il risultato della vita in un ambiente che è fortemente inquinato da tutti i tipi di campi elettromagnetici artificiali.
16. Api, uccelli, alberi e esseri umani
Alfonso Balmori Marinez, un biologo spagnolo, ha correlato la densità di popolazione dei passeri con i valori di radiazione a radiofrequenza nei loro habitat. I passeri non possono sopravvivere nei luoghi più irradiati, dove i livelli superano i 3 V / m, mentre ci sono ancora 42 volatili per ettaro a livelli di 0,1 V / m. Ha anche osservato un marcato cambiamento nel comportamento delle cicogne, per cui le coppie di cicogne combatteranno invece di costruire il nido o incubare le uova se si trovano entro 200 m da una torre cellulare.
Il Regno Unito ha classificato il passero domestico come una specie in via di estinzione dopo che la sua popolazione è diminuita del 75% tra il 1994 e il 2002, un periodo che coincise con lo sviluppo della tecnologia dei telefoni cellulari.
Gli allevatori di piccioni viaggiatori in diversi continenti hanno scoperto che, quando rilasciati, fino al 90% dei piccioni non riesce a tornare sulla colombaia, mentre questa percentuale dovrebbe normalmente essere minuscola. Nel 2000, gli allevatori inglesi hanno cercato di reindirizzare una razza in modo da evitare le torri cellulari, al fine di dare ai piccioni maggiori possibilità di raggiungere con successo. Nel 2004, quegli stessi allevatori hanno commissionato studi più approfonditi sull'impatto delle microonde sui piccioni. Nel 2002, il National Park Service degli Stati Uniti ha pubblicato una nota ai biologi che studiano il comportamento degli animali selvatici, spiegando che i chip RFID collegati a quegli animali per seguirli con frequenze radio possono alterare radicalmente il loro comportamento a causa delle frequenze radio generate.
In ambienti inquinati da campi elettromagnetici, i pettirossi non riescono a orientarsi verso la migrazione - mentre quando sono in una gabbia di Faraday, sono in grado di farlo.
Un esperimento su girini di rana allevati in due vasche separate entro 140 m da una torre cellulare, uno senza e l'altro con schermatura elettromagnetica, mostrava tassi di mortalità rispettivamente del 90% e 4%.
Lo stesso tipo di effetti dannosi si trova negli insetti quando sono esposti allo smog elettronico che incontriamo quotidianamente e il dott. Panagopoulous, che ha sperimentato moscerini della frutta, riferisce che l'esposizione a microonde a livelli comuni - anche solo per pochi minuti al giorno per alcuni giorni - è il peggior fattore di stress noto nella nostra vita quotidiana, anche peggio dei prodotti chimici o dei campi elettromagnetici a bassa frequenza.
Anche le api hanno un impatto negativo, come abbiamo visto sull'isola di Wight all'inizio di questo riassunto. Il Dr. Daniel Favre (Svizzera) ha dimostrato che in presenza di microonde, le api emettono il suono tipicamente udito quando sciamano, il che suggerisce che gli insetti vogliono sfuggire alla fonte di emissione. L'acaro varroa è generalmente accusato di sindrome da collasso della colonia; tuttavia, dimentichiamo che questo acaro ha convissuto con le api per lungo tempo. Inoltre, si può spesso osservare che oggigiorno anche una colonia morta non è infestata da parassiti, anche se questo era il caso "prima". Il dito della colpa è anche guidato dai pesticidi - eppure, come abbiamo visto, il 90% delle api sull'isola di Wight è scomparso senza che nessun pesticida sia stato usato in quella zona. La vera causa del collasso delle colonie si trova nei campi elettromagnetici generati dall'uomo, in particolare la tecnologia dei telefoni cellulari.
Negli anni '80 emerse un problema ardente: la morte delle foreste. Questo è stato attribuito alla pioggia acida, ma le aree più remote con l'aria più pulita sono state ugualmente colpite. La ricerca è stata condotta in Germania e Svizzera e sebbene il terreno nelle foreste colpite si sia effettivamente rivelato acido, l'osservazione e la sperimentazione hanno dimostrato che tale acidità potrebbe anche essere il risultato della lenta elettrolisi del suolo attraverso alberi esposti alle onde radar, per esempio Inoltre, gli alberi sulle creste sono stati maggiormente colpiti in quanto più esposti ai nuovi radar installati negli anni '70. Un'altra osservazione è stata fatta al momento della caduta del muro di Berlino. I giganteschi radar russi di Skruda, che stavano irradiando pesantemente l'intera regione nel loro compito di monitorare l'Occidente, non solo avevano causato danni alla foresta, ma anche agli animali e agli esseri umani. Dopo numerosi studi, è stato scoperto che gli anelli di crescita degli alberi durante gli anni in cui i radar erano in funzione erano molto più piccoli di quelli precedenti o successivi a quel periodo.
A Schwarzenburg, in Svizzera, nel 1939 fu installata un'antenna radio a onde corte e la potenza di trasmissione fu successivamente aumentata a 450 kW nel 1954. Ciò fu seguito da un deterioramento della salute degli abitanti locali, che si lamentarono dei sintomi di EHS. I bambini del villaggio avevano difficoltà a scuola e sembravano incapaci di avanzare all'istruzione superiore, a differenza dei bambini dei villaggi vicini meno esposti. Infine, nel 1992, è stato condotto uno studio che ha confermato che, entro un raggio di 900 m dall'antenna, i parametri di analisi fisiologica delle persone e degli animali sul sito erano anormali. È stato anche scoperto che gli anelli di crescita dell'albero erano compressi, ma solo sul lato rivolto verso la fonte di radiazione. Il 28 marzo 1998, il trasmettitore fu spento e fu condotto uno studio "prima e dopo"; ciò ha dimostrato che i livelli di melatonina dei 58 soggetti testati erano nuovamente aumentati. Un villico di 50 anni è stato finalmente in grado di dormire per un'intera notte senza interruzioni per la prima volta nella sua vita. Il 29 maggio 1996, Philippe Roch, direttore di
The Invisible Rainbow - Riepilogo informativo 15 dell'Ufficio per l'ambiente, ha dichiarato che esiste "una comprovata correlazione tra i disturbi del sonno e le operazioni di comunicazione".
17. Nel Paese dei Ciechi
Quanto ancora dobbiamo aspettare prima di poter dire "Il tuo cellulare mi sta uccidendo!" piuttosto che "Sono elettroipersensibile"? Eppure il numero di persone che soffrono di mal di testa a causa dell'uso dei telefoni cellulari è enorme. Nel 2010, due terzi degli studenti universitari ucraini intervistati hanno ammesso che non è socialmente accettabile discutere apertamente di questo problema. Gro Harlem Brundtland era EHS quando era a capo dell'Organizzazione mondiale della sanità. Era abbastanza aperta sul fatto, ma fu costretta a dimettersi dal suo incarico un anno dopo. Ciò ha scoraggiato altre figure pubbliche di alto rango dal seguire il suo esempio.
Solo una minoranza di persone che soffrono di inquinamento elettromagnetico sanno di cosa soffrono, mentre la grande maggioranza non ne ha idea. L'intera popolazione viene fulminata dal controllo remoto e bisogna quasi scusarsi per essere elettro-sensibili o, per essere precisi, elettrosipersensibili, proprio come se si dovessero scusarsi per essere "cianuroipersensibili". La verità è che l'elettricità, così come viene attualmente utilizzata, è tossica. Inoltre, i grafici statistici mostrano chiaramente un aumento del tasso di mortalità degli abitanti di nove città americane poco dopo la messa in funzione delle prime stazioni base. Questo aumento della mortalità varia dal 25 a oltre l'80%.
Un sondaggio condotto da un quotidiano, che ha chiesto ai newyorkesi di riferire se avevano iniziato a soffrire di una serie di sintomi EHS dopo il 15 novembre 1996, ha raccolto centinaia di testimonianze da una vasta gamma di classi razziali e sociali. La data in questione è stata il giorno in cui è entrata in funzione la prima rete di telefonia cellulare.
La Task Force per telefoni cellulari, un'organizzazione fondata da Arthur Firstenberg nel 1996, è inondata da richieste di aiuto da parte di persone danneggiate dalle radiofrequenze a microonde. Proliferano così tanti emettitori di ogni tipo - da WiFi, WiMAX, stazioni radar e irradiazione emesse dal cielo dai satelliti per telecomunicazioni, che sembra che presto non ci sarà nessun posto dove fuggire.
Prof. Olle Johansson del prestigioso Karolinska Institute, famoso per aver assegnato il premio Nobel per la medicina, si è concentrato sulla dimostrazione degli effetti dello smog elettronico sugli organismi viventi dal 1977. Il successo dei suoi studi ha portato alla sua emarginazione nel suo istituto, il finanziamento per la sua ricerca che sta scomparendo e per aver ricevuto minacce di morte; in un'occasione, sfuggì per un attimo alla sua vita attraverso il sabotaggio della sua moto. Nonostante tutto, continua a informare il mondo della verità al fine di difendere, tra gli altri, coloro che soffrono di EHS, le cui vite sono diventate l'inferno sulla terra. È disgustato dal modo in cui i governi dei cosiddetti paesi "democratici" hanno semplicemente abbandonato le vittime delle frequenze radio al loro destino.
La dott.ssa Erica Mallery-Blythe, che ha la doppia nazionalità britannica e americana, ha completato i suoi studi nel 1998. Nel 2007, dopo aver seguito il marito pilota F-16 negli Stati Uniti, è stata gravemente colpita dall'EHS senza accorgersene. Le sue ricerche su Internet le hanno finalmente permesso di capire cosa le stava accadendo. Come medico, era perplessa su come potesse esistere una condizione così profonda e disabilitante senza che lei non ne avesse mai sentito parlare nella sua professione. Per riposarsi, decise di sottoporsi a una risonanza magnetica per escludere il rischio di cancro al cervello. Credeva che la sua morte fosse imminente quando le pulsazioni ad alta frequenza
L'arcobaleno invisibile - Riepilogo informativo 16 è stato attivato, ma ha recuperato la piena salute e vitalità nella Death Valley, lontano dalle frequenze radio. Da allora, si è dedicata a informare e aiutare il 5% (almeno) della popolazione che è EHS e che è stata totalmente abbandonata dalle autorità.
Yury Grigoriev, che è generalmente considerato il nonno della ricerca elettromagnetica in Russia, è estremamente preoccupato soprattutto per i giovani, e ha affermato che questa è la prima volta nella storia dell'umanità che il cervello delle persone è esposto apertamente alle microonde - che è estremamente serio agli occhi di un radiobiologo. In particolare, cita uno studio coreano che mostra che il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) nei bambini è collegato all'uso dei telefoni cellulari.
Alla fine degli anni '90, il neurochirurgo svedese Leif Salford e il suo team hanno dimostrato che i telefoni cellulari rendono permeabile la barriera emato-encefalica, causando il morbo di Alzheimer. Nel 2003 hanno dimostrato che una singola esposizione di sole due ore provoca danni permanenti al cervello.
Nel 2015, gli scienziati turchi hanno irradiato i topi per un'ora al giorno per un mese, utilizzando le tipiche onde del telefono cellulare. I ratti irradiati avevano il 10% in meno di cellule cerebrali rispetto a quelle a cui era stato risparmiato quel trattamento. Lo stesso team ha sperimentato su ratti gravidi per 9 giorni allo stesso livello di radiazione. La discendenza dei ratti ha mostrato degenerazione del cervello, del midollo spinale, del cuore, dei reni, del fegato, della milza, del timo e dei testicoli. Lo stesso esperimento ripetuto su giovani ratti ha causato atrofia del midollo spinale insieme a una riduzione della mielina, come quella osservata nella sclerosi multipla.
Nel settembre 1998, i primi 66 satelliti per la telefonia spaziale sono entrati in funzione, causando un aumento del tasso di mortalità nazionale degli Stati Uniti di quasi il 5% nelle due settimane successive. Nello stesso periodo, è stato osservato che gli uccelli non volavano più e che le persone EHS si sono ammalate particolarmente. Oggi circa 1.100 satelliti artificiali sorvolano noi, ma diverse aziende - Google, Facebook, SpaceX, OneWeb e Samsung - stanno pianificando di lanciare fino a 4.600 nuovi satelliti di comunicazione ciascuno entro il 2020, al fine di coprire l'intero pianeta con Internet ad alta velocità accesso.
Nel 1968, anche la prima piccola flotta di 28 satelliti militari scatenò una pandemia di influenza in tutto il mondo. A differenza di un'antenna a terra, la cui radiazione viene fortemente attenuata quando raggiunge la magnetosfera, i satelliti agiscono direttamente su di essa attraverso meccanismi che sono ancora poco compresi, compromettendo così la vita sulla terra. Dimentichiamo gli avvertimenti di Ross Adey, il nonno della bioelettromagnetica, e del fisico atmosferico Neil Cherry, che siamo regolati elettricamente dal mondo che ci circonda e che quindi il livello sicuro di esposizione alle radiofrequenze è zero. Questa iniziativa potenzialmente catastrofica deve essere contrastata e l'organizzazione che apre la strada è la Global Union Against Radiation Deployment from Space (GUARDS; www.stopglobalwifi.org/).
Nel 2014, il medico Tetsuharu Shinjyo ha pubblicato uno studio "prima e dopo". Ha valutato la salute di 122 abitanti di un edificio su cui erano state installate antenne della stazione base. Ventuno soffrivano di affaticamento cronico, 14 di vertigini o malattia di Ménière, 14 di mal di testa, 17 di dolore agli occhi o infezioni, 14 di insonnia e 10 di sangue dal naso cronico. Cinque mesi dopo la rimozione delle antenne, restavano solo 2 casi di insonnia, 1 caso di vertigine e 1 caso di mal di testa!
Questa emergenza dei diritti umani, che colpisce centinaia di milioni di persone su scala planetaria, e l'emergenza ambientale che minaccia l'estinzione di innumerevoli specie di piante e animali devono essere affrontate con una risoluzione chiara e senza battere ciglio.
Applicazione perfetta del Vademecum da usare in caso di fermo, con anche tutta la spiegazione.
Sono moglie e marito, lei la fermata, lui che spiega il vademecum
Dieci regole da uno dei grandi intellettuali della nostra epoca, per difenderci nel mare della manipolazione mentale.
La
necessaria premessa è che i più grandi mezzi di comunicazione sono nelle
mani dei grandi potentati economico-finanziari, interessati a filtrare
solo determinati messaggi.
1) La
strategia della distrazione, fondamentale, per le grandi lobby di
potere, al fine di mantenere l’attenzione del pubblico concentrata su
argomenti poco importanti, così da portare il comune cittadino ad
interessarsi a fatti in realtà insignificanti. Per esempio, l’esasperata
concentrazione su alcuni fatti di cronaca (Bruno Vespa é un maestro).
2) Il
principio del problema-soluzione-problema: si inventa a tavolino un
problema, per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo
scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far
accettare. Un esempio? Mettere in ansia la popolazione dando risalto
all’esistenza di epidemie, come la febbre aviaria creando ingiustificato
allarmismo, con l’obiettivo di vendere farmaci che altrimenti
resterebbero inutilizzati.
3) La
strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile,
basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. E’ in
questo modo che condizioni socio-economiche radicalmente nuove
(neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni 80 e 90:
stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione
in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti
cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati
applicati in una sola volta.
4) La
strategia del differimento. Un altro modo per far accettare una
decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e
necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, al momento, per
un’applicazione futura. Parlare continuamente dello spread per far
accettare le “necessarie” misure di austerità come se non esistesse una
politica economica diversa.
5)
Rivolgersi al pubblico come se si parlasse ad un bambino. Più si cerca
di ingannare lo spettatore, più si tende ad usare un tono infantile. Per
esempio, diversi programmi delle trasmissioni generaliste. Il motivo?
Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni, in base
alla suggestionabilità, lei tenderà ad una risposta probabilmente
sprovvista di senso critico, come un bambino di 12 anni appunto.
6)
Puntare sull’aspetto emotivo molto più che sulla riflessione.
L’emozione, infatti, spesso manda in tilt la parte razionale
dell’individuo, rendendolo più facilmente influenzabile.
7)
Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità. Pochi, per
esempio, conoscono cosa sia il gruppo di Bilderberg e la Commissione
Trilaterale. E molti continueranno ad ignorarlo, a meno che non si
rivolgano direttamente ad Internet.
8)
Imporre modelli di comportamento. Controllare individui omologati é
molto più facile che gestire individui pensanti. I modelli imposti dalla
pubblicità sono funzionali a questo progetto.
9)
L’autocolpevolizzazione. Si tende, in pratica, a far credere
all’individuo che egli stesso sia l’unica causa dei propri insuccessi e
della propria disgrazia. Così invece di suscitare la ribellione contro
un sistema economico che l’ha ridotto ai margini, l’individuo si
sottostima, si svaluta e addirittura, si autoflagella. I giovani, per
esempio, che non trovano lavoro sono stati definiti di volta in volta,
“sfigati”, choosy”, bamboccioni”. In pratica, é colpa loro se non
trovano lavoro, non del sistema.
10) I
media puntano a conoscere gli individui (mediante sondaggi, studi
comportamentali, operazioni di feed back scientificamente programmate
senza che l’utente-lettore-spettatore ne sappia nulla) più di quanto
essi stessi si conoscano, e questo significa che, nella maggior parte
dei casi, il sistema esercita un gran potere sul pubblico, maggiore di
quello che lo stesso cittadino esercita su sé stesso.
Si tratta di un decalogo molto utile. Io suggerirei di tenerlo bene a mente, soprattutto in periodi difficili come questi.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa intervista al
professor Francesco Benozzo dell’Università di Bologna e candidato al
Nobel per la Letteratura. La nostra intenzione vuole essere un semplice
invito alla riflessione.
Francesco Benozzo, il poeta-filologo-musicista candidato dal 2015 al
Premio Nobel per la Letteratura, autore di diverse centinaia di
pubblicazioni, direttore di tre riviste scientifiche internazionali,
membro del comitato scientifico di gruppi di ricerca internazionali (tra
i quali il “Centro Studi di Medical Humanities” (CMH), il workgroup
“We Tell / Storytelling e impegno civico in epoca post-digitale”, e
“IDA: Immagini e Deformazioni dell’Altro”), coordinatore del Dottorato di ricerca in Studi letterari e culturali all’Università di Bologna,
ha espresso in questi giorni pubblicamente considerazioni non allineate
a quelle correnti a proposito dell’emergenza pandemica in atto. In
questa intervista spiega il suo punto di vista sulla questione.
Come vive, in quanto intellettuale, la situazione presente? Sta lavorando a qualche progetto in questo isolamento?
Sono come tutti i cittadini agli arresti domiciliari, arresti attuati
senza dibattimento parlamentare, in un chiaro momento di soppressione
della democrazia, e presidiati dalle forze dell’ordine e dai militari.
Come vivo questo isolamento? Da privilegiato, avendo comunque – a
differenza della maggior parte delle cittadine e dei cittadini
attualmente reclusi – uno stipendio a fine mese, e vivendo in un luogo
appartato sulle montagne, tra i cui boschi non potrebbe intrufolarsi
nemmeno un drone dei Marines.
Faccio lezione come tutti i colleghi da remoto, svolgo sedute di
laurea e di dottorato, esamino gli studenti. Sto cercando intanto di
portare a termine un lungo poema a cui lavoro da tempo, dal titolo Máelvarstal. Poema della creazione dei mondi,
un poema sull’origine ed evoluzione dell’universo – e che ignora
deliberatamente la storia del pianeta terra – che si appoggia in un
certo senso alle teorie cosmologiche degli ultimi anni, quelle venute
dopo il Big Bang. Nei giorni scorsi sono uscite su qualche pubblicazione
anarchica alcune sue esternazioni relative al punto di vista che lei ha
assunto rispetto a questa situazione
Non è un punto di vista che ho assunto, ma il punto di vista
spontaneo che, come professore di filologia, e cioè bene o male come
studioso dei sistemi di comunicazione, ho necessariamente maturato fin
dalle prime ore della dichiarata epidemia. Per quello che vedo io, siamo
di fronte a delle prove generali di soggiogamento delle popolazioni,
fondate su una visione scientocentrica della realtà. Può essere più chiaro? La scienza è la responsabile dello stato di cose?
Beh, in quanto “scienziato” io stesso, non posso fare a meno di
notare che tutto è orchestrato dalla nuova religione del mondo
contemporaneo: una religione monoteista, antidialogica, totalitarista e
oscurantista rappresentata, appunto, dalla cosiddetta “scienza”, in
questo caso dalla scienza medica.
Nei miei anni di studio e di insegnamento ho imparato dai grandi
maestri che la scienza è prima di tutto una narrazione, una narrazione
il più possibile plausibile, e che i passi avanti nelle varie discipline
sono stati compiuti grazie al dialogo, alle confutazioni, ai dibattiti.
Chi pratica la scienza come mestiere sa bene che tale mestiere
consiste essenzialmente nell’arte del dubbio sulla verità e su ogni
verità. Questo riguarda anche la scienza medica, e lo dico anche come
membro del comitato scientifico del prestigioso CMH, il Centro Studi
delle Medical Humanties che ha sede presso l’Università di Bologna.
Assistiamo invece a una scienza da reti unificate che ritiene (o meglio
finge) di essere portatrice dell’unica verità. Ma la scienza, nella fattispecie i medici, non sono in realtà gli eroi – come molti dicono – di questa situazione?
Non sto parlando dei medici in corsia, ma dei virologi da salotto e
da stanze del potere. Quanto ai medici in prima linea, come gli
infermieri e i volontari, direi che più che gli eroi sono le prime
vittime, insieme alle persone malate e a quelle decedute, di questa
guerra.
Sono in trincea a combattere. Ma ciò non deve distogliere
emotivamente dall’opinione che ciascuno può farsi sul perché si trovino
al fronte. Intendo dire che non può funzionare l’equazione “medici eroi =
guerra giusta”. E d’altro canto mi pare che in queste ore alcune delle
associazioni dei medici si stiano ribellando, proprio contro il potere
centrale, rispetto a questa etichetta di eroi affibbiata loro da chi li
ha mandati al fronte. Vittime di un sistema, dunque?
Direi proprio di sì. Se si guarda alla situazione italiana, senza
andare oltre, bisogna registrare esclusivamente quanto segue, se non si
vuole entrare nella lamentazione e nella strategia della paura: un virus
particolarmente aggressivo ha messo in ginocchio il nostro sistema
sanitario, dal momento che a fronte di 60 milioni e mezzo di abitanti
sono presenti sulla penisola circa 5000 posti letto di terapia
intensiva.
I medici sono in trincea per questo, non per i numeri esorbitanti del
contagio. Si trovano in trincea perché invece che delle corsie di
ospedale abbiamo delle trincee (ma la situazione era già nota da prima
dell’emergenza in atto: non si può non ricordare che fino al mese scorso
gli stessi medici ora santificati dal popolo erano vittime di
aggressioni, non solo verbali, proprio per la situazione di affanno –
per usare un eufemismo – in cui versano strutturalmente i nostri
ospedali, fin dalle stanze di smistamento dei prontosoccorsi). La colpa è dunque del sistema sanitario?
Le colpe sono tante, per quello che uno può vedere o per l’idea che
uno si può fare. Parliamoci chiaro: nel 2020 in uno stato di 60 milioni e
mezzo di abitanti i posti per le terapie intensive dovrebbero essere
come minimo 60.000.
Il resto sono frottole, che per trasformarsi da frottole in qualcosa
di diverso vengono naturalmente filtrate dalle drammatiche immagini
delle corsie sovraffollate, delle infermiere e infermieri e medici
esausti quando non deceduti, delle bare senza fiori appoggiate fuori
dagli ospedali, delle stesse bare portate via con scene hollywoodiane
dai mezzi militari.
E che passano per i pornografici bollettini quotidiani di contagiati,
ricoverati, guariti e morti. E tutto questo mentre la polizia gira per
strada, mentre la protezione civile istiga coi megafoni a barricarsi
nelle proprie abitazioni, mentre i balconi si riempiono di cittadini
lobotomizzati che inneggiano alla patria, e mentre i santoni virologi –
che si sono messi di recente a parlare anche di Dio in contrasto con sua
santità il papa – ammoniscono, in nome della scienza, sui nuovi morti
che dovremo contare se non facciamo come loro hanno deciso. La pandemia miete comunque i suoi morti
Sì, il virus miete certamente i suoi morti, come altre centinaia di
virus con cui conviviamo e che a volte ci ammalano, e ormai la nazione
conosce a memoria il numero di questi morti, poiché arrivano puntuali
alle ore 18 con i dati ufficiali. Verrà poi certamente un momento in cui
si proverà a capire anche come sono fatti questi conteggi.
Come saprà, i morti diretti per coronavirus al 28 marzo – secondo i
dati dell’Istituto Superiore della Sanità – sono in totale 7, e gli
altri sventurati sono stati uccisi per il colpo di grazia che questo
virus ha dato alle loro già precarie condizioni. Questo non sminuisce ai
miei occhi l’effetto del virus, ma mi lascia dubbioso sulla narrazione
imposta di una pandemia in atto.
Più di un conoscente a cui è venuto a mancare un parente stretto mi
ha detto che questi si trovava già all’ospedale a uno stato terminale:
se è morto perché aveva anche il Covid-19, non so, come scienziato, che
valore “scientifico” abbia metterlo nel conteggio delle vittime
dell’epidemia.
Di questo bisognerà pur tener conto visto che i 60 milioni di
cittadini gioiscono alle 18.05 se ci sono anche solo 30 morti in meno
nei famigerati bollettini (inviando cuoricini e ringraziamenti sulla
pagina Facebook del Dipartimento della Protezione Civile) o si
rattristano (inviando faccine con la lacrimuccia) se ce ne sono 30 in
più: gioiscono o si rattristano, beninteso, perché all’interno della
strategia della paura di cui si trovano a essere marionette
inconsapevoli, sono convinti che quei dati ci dicano se il virus sta
accelerando o decelerando.
Aggiungerei anche, ma qui si apre un discorso molto diverso, che –
sempre secondo i dati ufficiali dell’Istituto Superiore della Sanità –
ogni anno in Italia circa 20.000 persone si ammalano in ospedale di
varie patologie (tra le quali la polmonite è la più frequente) e muoiono
a causa di queste: a chi entra in ospedale per un’operazione al femore
può cioè capitare di ammalarsi per polmonite, e se è anziano o con altre
complicazioni di morire a causa di questa malattia contratta dentro
all’ospedale. Questa alta percentuale di morti per patologie contratte
in ospedale è spiegata dai medici con il sovraffollamento: e quella –
cronica – del sovraffollamento è una situazione che di questi tempi è
quintuplicata. Sono stati fatti pochi investimenti sulle strutture sanitarie, quindi?
Me ne intendo assai poco. Ma so che ogni giorno, anche in questi
giorni di emergenza, mentre il suo primo ministro si presenta sui canali
ufficiali preoccupato e impallidito, chiedendo a tutti di “stingersi a
coorte”, il governo italiano spende 70 milioni di euro in spese militari
(due miliardi al mese), e che con le spese militari di un solo giorno,
cioè con i 70 milioni che vengono spesi ogni ventiquattro ore, si
potrebbero costruire e attrezzare sei nuovi ospedali o comprare 25.000
respiratori. Se ci atteniamo questi dati, possiamo parlare
dell’emergenza in corso, senza troppi giri di parole, come di una strage
di stato. In alcune interviste lei ha parlato di “finta pandemia”
Sì, in alcune interviste all’estero: qui pare che non si possa. Qui
come avrà visto chi non la pensa come i medici ufficiali viene
denunciato (se è un medico viene invece radiato). È infatti palesemente
in atto, nel processo di soggiogamento, anche una soppressione della
libertà di parola.
Per quanto mi riguarda, non mi interessa affatto parlare di tesi cosiddette complottiste.
Me ne discosto decisamente, ovvero posso approssimarmi ad esse – per
adesso – come a un genere letterario. Io ho parlato di finta epidemia
perché gli effetti di questo virus sono stati da subito incanalati nel
terrore dell’epidemia, e dunque percepiti, temuti, enfatizzati e pompati
dentro un contesto di paura indotta e controllata militarmente. Questa
epidemia è finta perché nasconde il vero problema e si alimenta del
terrore creato intorno ad essa.
È inoltre finta perché tra i cosiddetti poteri forti non ci sono voci
fuori dal coro e tutte le componenti appaiono allineate nel sostenere
un’unica narrazione, secondo tutte le strategie di manipolazione
elencate ad esempio da Noam Chomsky per ottenere la manipolazione delle
masse:
strategia della distrazione;
creare problemi e poi offrire le soluzioni (sono già tutti – non io – in fremente attesa del fantomatico vaccino);
strategia della gradualità crescente e dell’impennata (le limitazioni graduali e poi sempre più stringenti);
strategia del differire (presentando una soluzione come “dolorosa e inevitabile”);
usare l’aspetto emotivo più che l’argomentazione (immagini apocalittiche, bollettini di guerra);
mantenere gli interlocutori nell’ignoranza e nella mediocrità (il
virologo non si può mettere in discussione, noi non siamo in grado);
stimolare i cittadini ad essere compiacenti con la mediocrità (flash mob e altre manifestazioni di massa);
Rivolgersi ai cittadini come a dei bambini (le parole del
Governatore della Lombardia: “Se non lo capite con le buone domani ve lo
faremo capire con le cattive”);
insinuare il senso di colpa (siamo tutti potenziali contaminatori e
untori, siamo tutti colpevoli, siamo messi gli uni contro gli altri per
via di questa vergognosa colpevolizzazione);
conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscano.
Lo sa che anche lo stesso Chomsky si è espresso in termini non troppo diversi in queste ore?
Una decina di giorni fa avevo mandato alcune di queste mie
riflessioni a Chomsky – con cui ho una corrispondenza accademica da
qualche anno dovuta ad alcuni studi e a un libro che ho pubblicato sul
problema dell’origine del linguaggio – ed ha commentato le mie
considerazioni dicendo che coglievano a suo parere un punto importante,
anche se riferito alla sola Italia.
Purtroppo, però, è uno di quei casi in cui il parere positivo di un
personaggio del suo livello su ciò che penso non mi rende felice.
Conferma piuttosto una diagnosi agghiacciante. Come riassumerebbe dunque questa sua diagnosi?
Quella del Coronavirus è una grande truffa. Si tratta di un’epidemia
dichiarata che non miete – come le vere epidemie – masse indistinte di
persone, ma che invece uccide in massa i diritti di libertà e la dignità
di tutti, imponendo un punto di vista univoco che vieta agli individui
di autodeterminarsi e abituando la popolazione ad accettare come
normalità la sospensione dei propri diritti inalienabili.
Le persone che sono purtroppo decedute per questa combinazione di
spazzatura metabolica e a causa di questa strage di stato vengono
inoltre usate in maniera strumentale dal governo e dagli organi di
propaganda tutti allineati, spaventati e agli ordini di questo
terrorismo sanitario.
L’intervista al professor Francesco Benozzo è a cura di Salvatore Ridolfi