Quello che più mi preme in questo momento storico
è opporre RESISTENZA a questa cultura mediatica e capitalistica a cui ci vogliono assuefare!
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QUESTO BLOG VUOLE ESSERE UN ATTO DI RESISTENZA ARTISTICA A QUESTA GUERRA SILENZIOSA FATTA DI INFORMAZIONI FAKE CHE CREANO REALTA' FAKE

LA VERITA' PRIMA DI OGNI ALTRA COSA IN QUESTO REGNO.

"L'essere umano è un sistema di informazione e di conseguenza può essere guarito attraverso informazioni"
Erich Körbler

Un'informazione ricevuta in tempo utile cambia il percorso di un'intera vita
mariacristina

venerdì 26 aprile 2019

OBIEZIONE DI COSCIENZA APPLICATA ALL'OBBLIGATORIETA' VACCINALE


#OBIEZIONE #COSCIENZA #VACCINI
Che cos'è l'obiezione di coscienza?
 Rifiuto di sottostare a una norma dell’ordinamento giuridico, ritenuta ingiusta, perché in contrasto inconciliabile con un’altra legge fondamentale della vita umana, così come percepita dalla coscienza, che vieta di tenere il comportamento prescritto.
Il contenuto dell’o., dunque, si snoda in una duplice direzione: una negativa, di rifiuto di una norma posta dallo Stato, e una positiva, di adesione da parte del soggetto a un valore o a un sistema di valori morali, ideologici o religiosi. Essa si fonda sulla tutela prioritaria della persona rispetto allo Stato e sul rispetto della libertà di coscienza, diritto inalienabile di ogni uomo (art. 2, 19, 21 Cost.; art. 18 Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo). Nell’ordinamento giuridico italiano sono previste tre forme di o.: al servizio militare; sanitaria; alla sperimentazione sugli animali.
http://www.treccani.it/enciclopedia/obiezione-di-coscienza/
Articolo del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Valter Brunetti
https://www.magistraturaindipendente.it/obiezione-di-coscienza-una-nuova-sfida-del-diritto-moderno.htm
Link per l'autocertificazione
https://docs.google.com/document/d/e/2PACX-1vQjcJXnTOy8gVH9Ro9dwIFX_1kCs7bKiJhTsObuBhyjsueiJyy5hf0IsYKFDOLPL4RHCBu2wdN2AjQk/pub

martedì 23 aprile 2019

31MILA SCIENZIATI NEL MONDO DICONO NO AL 5G

Giornalista


È in corso un’enorme petizione internazionale contro la messa in opera del 5G per motivi di sicurezza da parte di migliaia di scienziati e professionisti di tutto il mondo. In Italia, a Vicovaro, alle porte di Roma, si è svolto il primo meeting nazionale dell’Alleanza italiana Stop 5G. Parlamentari, sindaci, medici e scienziati si sono riuniti per chiedere al Governo una moratoria in difesa della salute pubblica. Intanto alcuni dei 120 comuni italiani interessati alla sperimentazione, come Marsaglia si stanno tirando indietro. E da Trento il Senatore Andrea de Bertoldi, segretario commissione finanze e tesoro dice ”I cittadini italiani sono inconsapevoli cavie per gli effetti dell’elettrosmog 5G. Milioni di antenne, milioni di onde elettromagnetiche che mettono a rischio la salute pubblica”. Lo stesso ha fatto da Matera il Senatore Saverio De Bonis come dal Veneto la parlamentare Sara Cunial che ha interrogato il Governo sui pericoli del 5G. L’Ispra, in audizione alla Camera lo scorso 26 febbraio sul tema 5G, ha redatto un documento in cui scrive “Il Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente (SNPA) si sta già confrontando per approfondire la tematica 5G e mettere a sistema le informazioni in suo possesso relativamente agli impatti del 5G sulle proprie attività di valutazione preventiva e controllo. Alla luce del dibattito in essere tra avvento del 5G, saturazione dello spazio elettromagnetico e modifica dei limiti, SNPA è impegnato ad approfondire il tema dell’espansione delle reti, in particolare alla luce degli attuali limiti”.
 Maurizio Martucci, portavoce dell’Alleanza STOP 5G e autore del libro “Manuale di autodifesa per elettrosensibili. Come sopravvivere all’elettrosmog di Smartphone, Wi-Fi e antenne di telefonia mobile, mentre arrivano il 5G e il Wi-Fi dallo spazio” 8Terra Nuova ) afferma ad Estreme Conseguenze “Sarà un terremoto per il business 5G se la connessione elettrosmog-salute passerà dall’attuale livello Classe 2B alla Classe 2A o addirittura alla Classe 1, venendo cioè elevata da “possibile” a “probabile”, se non addirittura “certo” agente cancerogeno” dall’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro.
Mentre si attende con le 9 Smart City che il 5G colonizzi altri 120 piccoli interessati alla sperimentazione e si estenda a tappeto l’esposizione della popolazione alle onde elettromagnetiche, si fa sempre più forte e internazionale l’appello di migliaia di scienziati indipendenti che chiedono alle istituzioni di bloccare lo sviluppo della tecnologia 5G in attesa che si accertino i rischi per la salute dal momento che non è stato investito un solo euro di spesa pubblica per la ricerca sulla prevenzione sanitaria contro i 700 milioni di euro (della sola UE) per la ricerca tecnologica e sebbene lo scorso gennaio anche il Comitato scientifico sui rischi sanitari emergenti (Scheer) della Comunità Europea abbia classificato il 5G nella lista degli agenti pericolosi. Da quel momento e, vista l’imminente sperimentazione, sono già 31mila gli scienziati che nel mondo dimostrano attraverso un’ampia documentazione medico-scientifica i pericoli possibili, probabili se non addirittura certi che le onde elettromagnetiche hanno sui nostri corpi. Ma se la Svizzera si è defilata dal 5G, così come cinque città polacche lo hanno rifiutato e se le compagnie d’assicurazioni Swiss Re e Lloyds ammettono effetti non termici da radiofrequenze, perché l’Italia che pure è stato l’unico paese al mondo ad “accertare giuridicamente” il nesso causale telefonino cancro con noti casi di invalidità permanente e malattia professionale all’80% riconosciute (Tribunale di Brescia, Tribunale di Firenze, Verona e Ivrea e Cassazione nel lontano 2011) annaspa e non applica il principio di precauzione?
Il tema è dibattuto. Tanto che Ispra, in audizione alla Camera lo scorso 26 febbraio sul tema 5G, ha redatto un documento di indagine conoscitiva in cui scrive “Il Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente (SNPA) si sta già confrontando per approfondire la tematica 5G e mettere a sistema le informazioni in suo possesso relativamente agli impatti del 5G sulle proprie attività di valutazione preventiva e controllo. Alla luce del dibattito in essere tra avvento del 5G, saturazione dello spazio elettromagnetico e modifica dei limiti, SNPA è impegnato ad approfondire il tema dell’espansione delle reti, in particolare alla luce degli attuali limiti”. Nel documento troviamo scritto che nell’ambito del progetto finanziato dal MATTM “Programma di promozione di attività di ricerca e di sperimentazione tecnico-scientifica, nonché di coordinamento dell’attività di raccolta, di elaborazione e di diffusione dei dati al fine di approfondire i rischi connessi all’esposizione a campi elettromagnetici a bassa e alta frequenza” che sarà portato avanti dalle ARPA/APPA nei prossimi 18 mesi, esse approfondiranno anche il tema del 5G”. Nella medesima audizione Alessandro Vittorio Polichetti dell’ISS ha spiegato che la maggiore densità delle small cells del 5G abbasserà le emissioni con un minore impatto sulla popolazione.
Maurizio Martucci, autore del libro inchiesta  Manuale di autodifesa per elettrosensibili. Come sopravvivere all’elettrosmog di Smartphone, Wi-Fi e antenne di telefonia mobile, mentre arrivano il 5G e il Wi-Fi dallo spazio (Terra Nuova Edizioni) è oggi, invece, il portavoce dell’Alleanza Nazionale Italiana STOP 5G e ad Estreme Conseguenze dice “Siamo partiti qualche mese fa, e in poco tempo abbiamo costruito una massa critica enorme, più di 11mila persone hanno firmato e continuano a firmare il nostro appello che non vuole bloccare la tecnologia, ma affidarsi al principio di precauzione quando di questa tecnologia e dei suoi effetti si sa abbastanza per porre una questione sanitaria mondiale. Il paradosso a cui stiamo assistendo è che parliamo di un’emergenza ormai accertata da numerosi studi indipendenti nazionali e internazionali che hanno messo nero su bianco una «chiara evidenza che si sviluppino rari tumori delle cellule nervose del cuore». Esistono rapporti (come quello del National Toxicology Program americano) che affermano come ci siano «alcune evidenze di tumori al cervello e alle ghiandole surrenali». E qui si sta parlando ancora di 2G e 3G.  Ora si vuol introdurre in modo ubiquitario, capillare e permanente il 5G, ma non c’è la ricerca, ovvero l’unico istituto italiano che ha la strumentazione in grado di approfondire gli studi sul 5G (Istituto Ramazzini) è completamente abbandonato a se stesso e si autofinanzia. Come Alleanza Nazionale siamo riusciti a raccogliere 30mila euro attraverso una campagna di crowdfunding, con 50mila complessivi l’Istituto ha dichiarato di riuscire non solo a concludere gli esiti degli studi sugli altri organi, dopo cuore e cervello, compromessi delle onde 2 e 3G, ma anche di poter mettere a disposizione la propria logistica per affrontare nuove ricerche sul 5G”.
Che cosa ci ferma?  “L’Italia – dice Martucci – perderebbe 6,5 miliardi di euro (quanto lo Stato ha introitato vendendo le frequenze alle compagnie telefoniche). E l’Unione Europea ha quantificato l’introito economico da qui al 2025 per la tecnologia 5G in 225miliardi di euro”.
Già nel precedente articolo dedicato all’elettrosmog Fiorella Belpoggi, Direttrice dell’area ricerca del Centro per la Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni dell’Istituto Ramazzini di Bologna ci aveva parlato di “giganteschi conflitti di interesse” tra studiosi e aziende della telefonia. Stiamo parlando ad esempio del fatto che Michael Repacholi (fondatore dell’associazione privata di Francoforte INCIRP sulla protezione della popolazione dalle radiazioni di onde non ionizzanti a cui – stranamente – l’Organizzazione Mondiale della Sanità continua a delegare il mandato per la stesura delle linee guida internazionali nonostante le aspre polemiche) dal 2006 è diventato un consulente aziendale nelle telecomunicazioni. Oppure Guglielmo d’Inzeo, uno dei due rappresentanti dell’INCIRP, fa pure parte del Consorzio (lobbistico) Elettra 2000 e “ha moltiplicato i pareri scientifici per società come Vodafone, partecipato a progetti finanziati dall’industria e partecipa a Efhran con Deutsche Telecom e l’Associazione UE dei produttori di Gsm tra i finanziatori”. Ma anche Paolo Vecchia, ex funzionario dell’Istituto Superiore della Sanità ed acerrimo negazionista dell’eziopatogenesi immuno-neuro-tossica dell’elettrosensibilità, è ora consulente di Nokia. Proprio il INCIRP si dovrà esprimere a breve sulle nuove linee guida nelle radiazioni, e sulla richiesta di revisione nella classificazione della radiofrequenze tra gli agenti cancerogeni ci penserà, invece, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro.
“Sarà  – dice Martucci – un terremoto per il business 5G se la connessione elettrosmog-salute passerà dall’attuale livello Classe 2B alla Classe 2A o addirittura alla Classe 1, venendo cioè elevata da “possibile” a “probabile”, se non addirittura “certo” agente cancerogeno. Sappiamo ormai che il 70% degli studi negazionisti hanno per il 90% conflitti di interessi, al contrario quelli che affermano la correlazione tra onde elettromagnetiche e patologie gravi, che rappresentano il 30% degli studi complessivi, sono davvero totalmente indipendenti. Per questo da Vicovaro usciamo con la consapevolezza di essere più forti, perché più informati e più in rete che mai. I giudici del Tar del Lazio, per esempio, hanno condannato i Ministeri dell’Ambiente, della Salute e dell’Istruzione a promuovere entro i prossimi sei mesi una campagna d’informazione per denunciare i rischi dell’uso di telefoni cellulari. Inoltre, il Tribunale di Firenze ha disposto l’immediato spegnimento del WiFi in una scuola per proteggere la salute di un minore. Si è trattato di una decisione prudenziale, “inaudita altera parte” come si dice in gergo giuridico. Un atto preliminare il cui obiettivo è evitare di esporre a immediati pericoli il bambino. In marzo si terrà l’udienza per discutere se lo spegnimento del Wi-Fi sarà temporaneo o definitivo. Insomma, sta crescendo la consapevolezza e la sensibilità da parte di tutti. Da Nord a Sud, senza distinzione. Chiederemo ai Comuni e in particolare ai Sindaci coinvolti nella sperimentazione di fermarsi, di agire quali rappresentanti massimi dell’autorità sanitaria sul territorio a prescindere dalle cifre (ahimè succulente se si pensa che solo Prato prende 15milioni di euro per la sperimentazione 5G) che rendono il 5G una vera e propria gallina dalle uova d’oro”.

flash mob a Segovia, Spagna, contro il 5G

La risposta di molta parte delle istituzioni, di produttori e altri anche in Italia è “nessun pericolo”. In una recente intervista, Roberto Saracco, ex direttore del Nodo italiano degli EIT ICT LABS (l’Istituto europeo di innovazione tecnologica) che ha sede a Trento, già direttore del Future Centre di Venezia, nonché responsabile delle architetture di telecomunicazione innovative e comunicazioni scientifiche di Telecom Italia ha dichiarato “Oggi abbiamo circa 74.000 antenne in Italia molte in tecnologia beam forming (il segnale è direzionale e quindi viene inviato direttamente al device che deve coprire) che creano un campo elettromagnetico, che si aggiunge ai molti già esistenti. Con il 5G, che ha una minore capacità di propagazione usando frequenze più elevate, le antenne, a regime, diventeranno 1 milione. Questo vuol dire un crollo dell’inquinamento elettromagnetico di almeno 50 volte. Semplicemente ci saranno molte più antenne e quindi il segnale potrà e dovrà essere meno forte essendo le antenne più vicine ai nostri telefonini”.
Zhang Wanchun, che è Senior Vice President e Responsabile Wireless Product di Zte, al Mobile World Congress di Barcellona ha illustrato il funzionamento delle reti wireless messe a punto dal colosso cinese che in Italia ha in atto la sperimentazione della nuova tecnologia a L’Aquila e a Prato. “Abbiamo discusso a lungo con gli operatori e con le autorità locali” ha detto “la potenza del segnale del 5G E’ maggiore rispetto a quella delle 4G, ma non va confusa con la quantità di energia emessa. Le antenne 4G sviluppano 320 W di potenza, contro i 200 W delle antenne 4G. Il fatto che le antenne di ultima generazione sfruttino l’intelligenza artificiale e algoritmi più sofisticati permette di indirizzare meglio il segnale e di sfruttarlo al suo massimo”. Secondo Zhang quello della sicurezza per gli organismi viventi rispetto alle radiazioni del 5G “semplicemente non è un tema”.
Ma che cosa prevede questa sperimentazione? Il 5G prevede una copertura dell’intero territorio nazionale nel 98% del suolo pubblico: non solo smart city, ma anche parchi, aree naturali, zone rurali e perfino centri con scarsa densità abitativa. Oltre ai 24 mila hot spot wifi pubblici e alle attuali 60 mila stazioni radio base (le antenne di telefonia mobile spesso sui tetti dei palazzi, sistemi 2G, 3G e 4G), col 5G sarà installato un imprecisato numero di mini-antenne a microonde millimetriche, quantificabili persino in milioni se diffuso dai nuovi lampioni della luce LED, riconvertiti in ripetitori wireless. E c’è anche il progetto del wifi dallo spazio, dai tombini dei marciapiedi (lo smart pavement in sperimentazione a Reggio Calabria) e la messa in orbita di droni satellitari (in sperimentazione a Torino). Insomma una 24ore su 24 e 7 giorni su 7 di brodo elettromagnetico che piove dall’alto, con una densità espositiva mai vista prima, ma tra i comuni sperimentali e le regioni interessate al momento, c’è già chi fa un passo indietro: a San Giorgio di Lomellina (a Pavia) il segretario comunale – rispondendo alla diffida legale presentata per conto dei cittadini – ha affermato che “in questo Comune non è prevista l’installazione del 5G”. La Basilicata, dove è riconosciuta l’elettrosensibilità, manca all’appello, anche se è stata inserita la città di Matera. Il sindaco di Marsaglia, invece, Franca Biglio, ha le idee chiare e dice: “Siamo stati sorteggiati per questa sperimentazione. Aspettiamo che il gestore esponga il progetto; poi faremo approfondimenti indipendenti. La tecnologia è importante, ma lo è di più la salute. Alla fine delle nostre valutazioni convocheremo la popolazione e insieme sceglieremo la soluzione migliore”. Anche diversi senatori italiani sostengono i pericoli dell’onda elettromagnetica 5G. Da Trento il senatore Andrea de Bertoldi, segretario commissione finanze e tesoro dice ”I cittadini italiani sono inconsapevoli cavie per gli effetti dell’elettrosmog 5G. Milioni di antenne, milioni di onde elettromagnetiche che mettono a rischio la salute pubblica”. De Bertoldi ha presentato una nuova interrogazione parlamentare e scrive “.. si chiede di sapere: se i Ministri interrogati, siano in possesso di informazioni riguardanti possibili casi di radiazioni nocive avvenuti nel nostro Paese, nei confronti di esseri umani e animali e in caso affermativo se intendano renderle note; quali iniziative di competenza, i Ministri in indirizzo, intendano intraprendere, al fine di tutelare la popolazione nazionale, dall’esposizione dei campi elettromagnetici derivanti dall’emissione delle nuove radiofrequenze per la tecnologia wireless di quinta generazione, cosiddetta 5G; se non convengano della necessità di istituire una Commissione governativa, volta a definire un quadro d’interventi finalizzati a studiare gli effetti derivanti sulla salute degli esseri umani e la salvaguardia dell’ambiente e del territorio, dall’aumento massiccio derivante dall’emissione dei campi elettromagnetici a radiofrequenza (Rf-Emf), causati dalla tecnologia 5G”.

Ecco i contenuti della risoluzione dell’Alleanza Nazionale Italiana STOP 5G:
1)GOVERNO
Rinnovo della richiesta di moratoria per fermare la sperimentazione 5G su tutto il territorio italiano
Non innalzare i valori limite di legge nella soglia d’irradiazione elettromagnetica
Minimizzare il rischio sanitario promuovendo uno studio epidemiologico sui campi elettromagnetici
Integrare i contratti d’asta da stipulare e/o già stipulati con l’industria aggiudicataria delle nuove bande 5G con l’inserimento di una clausola per un’accisa risarcitoria da eventuali danni cagionati sulla salute della popolazione
2) MINISTRO DELLA SALUTE
Promuovere uno studio preliminare nazionale sugli effetti biologici delle radiofrequenze 4G e 5G presso un ente indipendente e privo di conflitti d’interessi con l’industria, valutata la disponibilità dell’Istituto Ramazzini
Istituire una commissione di vigilanza permanente per il monitoraggio degli effetti dei campi elettromagnetici, individuando membri della scienza e medicina indipendente, un coordinamento tra le associazioni dei malati
3)PARLAMENTO
Invito alle Commissioni preposte di calendarizzare la discussione di disegni di legge sulle malattie ambientali
Invito alla Commissione Vigilanza Rai di valutare il livello d’informazione sinora offerto nei servizi di radiotelevisione pubblica circa i pericoli sanitari del 5G
Di dare piena attuazione alla Legge Quadro del 2001 con l’applicazione dei decreti attuativi, valorizzando una delle legge più cautelative d’Europa in difesa della salute pubblica
4)REGIONI e PROVINCE AUTONOME
Promuovere una inter/commissione sanità/ambiente per monitore le ripercussioni dei campi elettromagnetici su popolazione ed ecosistema, individuando membri della scienza e medicina indipendente e un coordinamento locale tra le associazioni dei malati e cittadinanza attiva
5)COMUNI
Invito al Sindaco in qualità di massima Autorità Sanitaria e ufficiale di Governo e, in subordine, al Prefetto in caso d’inerzia del primo, di adottare un’ordinanza contingibile e urgente per sospendere la sperimentazione del 5G sul territorio amministrato in attesa di quanto ai punti 1), 2), 3), 4)
6)ASSOCIAZIONI e CITTADINI
Sostenere la cittadinanza più esposta, in particolar modo i soggetti più a rischio come malati, donne in gravidanza, anziani e bambini in chi ne esercita la patria potestà, nelle diffide legali, anche individuali, da inoltrare ai ministri della salute, dello sviluppo economico e al Sindaco del proprio comune di residenza, rivendicando il diritto costituzionale per la tutela alla salute di cui all’art. 32
Sostenere l’associazionismo nell’intraprendere un percorso legale di autotutela pubblica anche per mezzo di un ricorso d’urgenza da presentare alla Procura della Repubblica, Tribunale civile ex art. 700 per ‘periculum in mora’
Per informazioni: stop5gmeeting@gmail.com e su quanto anche la Spagna cominci ad avere attenzione sull’argomento leggere qui

Esigenze militari e nuvole “sintetiche”: per quale ragione le nubi naturali sono quasi del tutto scomparse

FONTE: http://www.tankerenemy.com

Pubblichiamo uno studio che sarebbe dovuto apparire, sotto forma di intervista al Presidente di Tanker enemy, sul quotidiano telematico “La gazzetta del Serchio”. Purtroppo il direttore della testata, dopo aver pubblicato un paio di pezzi dedicati alla geoingegneria clandestina e che avevano riscosso notevole successo, è stato richiamato all'ordine. Ha, infatti, partecipato ad un incontro in cui si sono radunati editori e direttori ed ha dovuto operare un repentino dietro-front. O si obbedisce al Diktat del sistema o si perisce. Sul quotidiano "La Gazzetta del Serchio" si legge:

"Sarà una conversazione finalizzata a smontare le bufale e a promuovere una comunicazione e dunque una cultura virtuosa di mitigazione della paura [...] Saranno dunque affrontati, in termini chiari e comprensibili, i temi delle notizie validate ed autentiche, delle notizie false e immaginarie, dei miti e delle leggende metropolitane, delle differenze tra giornalismo, blog e social network, degli effetti delle notizie false, fino a toccare i temi delle previsioni e della prevenzione".

Questo è il panorama del giornalismo italiota e non solo: ad una masnada di pennivendoli che scribacchiano su quotidiani e periodici più o meno prestigiosi, fa da contrappunto in casi eccezionali qualche redattore indipendente cui, però, viene subito chiusa la bocca. Bilanciamo quindi questa vergognosa censura, proponendo l’articolo con qualche integrazione e modifica
.

Le più recenti pubblicazioni scientifiche smentiscono la correlazione tra incremento dell’"effetto serra" e biossido di carbonio, chiamando in causa l'attività del sole.

Senza dubbio la questione "biossido di carbonio" è servita come paravento alle attività clandestine di aerosol nei cieli del mondo ed ora che l'inganno sta venendo a galla, si tenta di escogitare una via d'uscita che permetta sempre di operare con tecniche di geoingegneria. Esse ci verranno vendute come ultima ratio per salvare la Terra dall'eccessivo innalzamento delle temperature. Che il Sole sia in parte responsabile dell'aumento delle temperature è un dato di fatto, tant'è che tutti i pianeti del Sistema solare stanno subendo lo stesso riscaldamento, ma è forviante ed ingannevole addossare tutte le responsabilità alla nostra stella.

Se, infatti, si stila un elenco dei valori termici concomitanti con le giornate di massiccia irrorazione e relativa copertura, si scopre che tali valori aumentano di una media di 4 gradi durante il giorno, mentre l'escursione termica passa da -7 gradi Celsius a -2. Quindi è chiaro che le attività di aerosol, che si conclamano con i classici cieli velati, servono ad intrappolare le radiazioni infrarosse e ad amplificare l'effetto serra (meglio “effetto atmosfera”). A questo punto nasce un problema: i sistemi di comunicazione militare di ultima generazione tra le stazioni radar a terra, i satelliti, i velivoli con o senza pilota, i nanosensori wireless (smart dust) hanno bisogno di due condizioni.

a) Il medium atmosferico deve essere reso elettroconduttivo attraverso la dispersione di metalli quali l'alluminio ed il bario.
b) I parametri di umidità relativa devono mantenersi su livelli bassi.

I militari hanno sormontato l’ostacolo, impiegando squadriglie di aerei che rilasciano nell'atmosfera (alle quote dei cumuli) sali di bario, trimetilalluminio e gel di silicio, così da creare un “corridoio” per le frequenze radio e, nel contempo, disgregare i cumuli presenti nonché impedire che se ne formino altri. Una volta che questo compito è terminato, altri velivoli vengono dirottati sulle aree nelle quali si deve operare una serie di sorvoli definibili "di mantenimento".

Ecco quindi spiegato l'impiego di apparecchi che rilasciano scie di tipo evanescente pur con temperature elevate e che alcuni possono scambiare per scie di condensazione. Ciò rientra nell'esigenza di ottenere un efficace camuffamento nella creazione di una copertura elettroconduttiva a bassa quota che sia costituita da strati artificiali o da nebbia chimica. I rilevamenti delle polveri sottili, eseguiti in questi mesi, hanno confermato un netto aumento del nanoparticolato al di sotto dei PM 2, in concomitanza con le attività di geoingegneria clandestina. Infatti i composti dispersi con le scie di tipo effimero si diffondono in tempi brevi nell'ambiente circostante, conferendo al cielo un aspetto da vetro smerigliato. La volta celeste appare opaca, granulosa, abbagliante. La colorazione di un azzurro pallido al mattino e lattiginosa al pomeriggio, nonché la completa assenza di cumuli da bel tempo, denunciano la nebulizzazione di aerosol che tutto sono fuorché scie di condensazione.



Ascoltando i servizi meteorologici, gestiti dai militari, si ha un'ulteriore conferma del tentativo di normalizzare una situazione per nulla normale. Ogniqualvolta il graduato di turno ripete la sua lezioncina: "Cielo sereno e soleggiato, senza nubi significative. Al più delle innocue velature di passaggio", oppure: "Cielo sereno e senza fenomeni" o ancora: "Soleggiato e senza fenomeni di rilievo. Al massimo qualche nube nel pomeriggio, ma non associata a fenomeni"... possiamo essere sicuri che sono preannunciate le consuete operazioni di modificazione meteorologica.

Non confondiamo i nembi artificiali (smart clouds) con le nuvole create da Madre natura.

I cumuli sono nubi di tipo basso. Essi si trovano a quote comprese tra gli 800 ed i 2.300 metri e si formano generalmente in presenza di alta pressione. Di solito quindi compaiono nelle giornate di bel tempo oppure subito dopo un acquazzone. I cumuli, che denotano valori di umidità atmosferici piuttosto alti, sono di continuo alimentati dall’evaporazione e dalla traspirazione. Plasmati dai moti convettivi e dai venti, quando il contributo di umidità atmosferica è notevole, possono dar origine a temporali di calore, soprattutto sui rilievi. Non è per niente naturale osservare, già dalla mattina presto, cieli ovattati, quasi bianchi, privi di qualsivoglia formazione nuvolosa e ciò, lo ribadiamo, anche nelle giornate di alta pressione. Questi "panorami marziani" sono il frutto della dispersione di nanoparticolato igroscopico ed elettroconduttivo nottetempo, volto all’eliminazione della nuvolosità che si genera in modo naturale per evaporazione e traspirazione. Non è per nulla naturale assistere in pieno giorno al rapido e definitivo disfacimento dei cumuli, se non a causa di inseminazioni disseccanti. Infatti, con la loro albedo, la capacità di riflettere la luce, questo tipo di nuvole incrementa la radiazione termica che, in un circolo virtuoso, accresce l’evotraspirazione alla base della formazione di altri nembi. I cumuli si diradano e si dissolvono al crepuscolo, quando diminuisce l’energia solare, matrice dei fenomeni sopra descritti.

Siamo di fronte ad un cambiamento radicale nella "strategia di attacco", definita "inseminazione igroscopica delle nubi".

Dal 2008 le attività di aerosol si concentrano nelle ore notturne al fine di nasconderle il più possibile agli occhi della popolazione. Se, prima, infatti, la diffusione di metalli pesanti e polimeri (le cosiddette scie chimiche) era per lo più concentrata nelle ore diurne, quando le nubi erano aggredite una volta che esse si erano formate, ora si tende ad impedire che esse si generino, per cui si opera col favore delle tenebre, al riparo da sguardi curiosi. Durante la mattina ed il pomeriggio quindi i malfattori potranno lavorare indisturbati e quasi invisibili, adoperando elementi chimici a bassa persistenza, occultati da un cielo opaco e già denso di nanoparticolato.

Il documento "Weather modification - final report”, 2001, conferma quanto abbiamo asserito in questi anni e cioè che le operazioni chimiche, volte a distruggere la nuvolosità naturale, abbassando in misura drastica l'umidità atmosferica, sono di necessità compiute a quota cumulo (2.000 metri al massimo). Nel documento si legge apertis verbis che l'inseminazione prosciugante deve essere eseguita alla base del cumulo, per sfruttare le correnti ascensionali e che i "cumuli da bel tempo" sono i principali candidati per il "cloud seeding igroscopico", definito "cloud base hygroscopic seeding", poiché sono formazioni portatrici di grossi quantitativi d'acqua. Tali nuvole devono essere quindi dissolte, prima che si trasformino in cumulonembi forieri di pioggia. Tutto ciò non basta! Nel testo si citano tecniche di dispersione tramite aerei pressurizzati, dotati di "wing-tip generators", ovvero "generatori di false contrails aerodinamiche".

Perché accade ciò?

Avviene a causa di precise esigenze legate al funzionamento di strutture a terra e di satelliti in orbita ad alta risoluzione: sono dispositivi che funzionano nel range delle microonde (banda Ka) e che diventano inservibili in presenza di nuvole. Queste esigenze sono indicate in molti documenti reperibili in Rete.

Quanto sin qui chiarito, è suffragato da uno studio denominato "Aumento della risoluzione spaziale per il sondaggio di temperatura e di umidità da satellite geostazionario mediante radiometria ad onde millimetriche e submillimetriche", ma anche in un libro sulle strategie militari: "The Fundamentals of Aircraft Combat Survivability Analisys and Design". Tra l'altro questo contenuto è stato più volte censurato sulla Rete, a seguito di un nostro articolo ad esso correlato.

Tornando allo studio universitario, a pagina 8 si legge:

"Il grande vantaggio del telerilevamento alle microonde rispetto a quello infrarosso è da ricercarsi nel fatto che le idrometeore che costituiscono le nubi hanno generalmente dimensioni comparabili con le lunghezze d’onda infrarosse, portando quindi la radiazione IR rapidamente all’estinzione per fenomeni di scattering (dispersione ed indebolimento del segnale, n.d.r.). Ciò comporta che in presenza di campi nuvolosi il telerilevamento IR è in grado di osservare solamente gli strati superiori della nube senza poter osservare gli strati sottostanti, mentre le MW (microonde) consentono di osservare anche le zone sottostanti la nube, giungendo fino alla superficie terrestre, almeno finché alle nubi non sia associata alcuna precipitazione. Questa è la caratteristica più importante che rende il telerilevamento alle microonde uno strumento molto utile per l’analisi meteorologica in condizione di cielo non chiaro.

Impiegando invece le microonde (MW), nelle bande di assorbimento dell’O2 a 54 GHz (per la temperatura) e dell’H2O a 183 GHz (per l’umidità) si riesce, sia pure con risoluzione verticale ed orizzontale minore, ad eseguire il sondaggio anche in presenza di nube, almeno finché essa non sia associata a precipitazione. Alle frequenze elettromagnetiche nelle MW corrisponde, infatti, una lunghezza d’onda millimetrica che non interagisce in modo significativo con i costituenti delle nubi che sono generalmente di almeno un ordine di grandezza inferiore".

I nostri cieli, quindi, da alcuni anni a questa parte, sono un coacervo di improbabili formazioni dai sembianti e colori più bizzarri che nulla hanno a che vedere con le nubi naturali, così come si può evincere da questo schema iconografico, estratto dall'Atlante geografico De Agostini del 1969.

Fatto sta che sia i meteorologi sia la N.A.S.A. hanno da anni intrapreso una campagna di bieca disinformazione, secondo la quale le formazioni artificiali, indotte dalle attività militari con finalità igroscopiche, sono catalogate e descritte ora come cirri d'alta quota ora come innocue scie di condensazione ora come altocumuli ondulati ora come cirri spissati e via discorrendo.

E’ una fantasia morbosa, ma soprattutto l’espressione di una “scienza” disonesta, volta a gabellare per naturale ciò che è indotto. Nell'arco di pochi anni, la geoingegneria illegale ha portato a gravissimi sconvolgimenti meteo-climatici nonché ad un preoccupante aumento di malattie neurodegenerative e decessi per infarto ed ictus, collegati alla diuturna diffusione di nanoparticolato e di polimeri.

Che cosa aspettiamo a fermare questi criminali?

domenica 21 aprile 2019

RIVOLUZIONE IN AGRICOLTURA: CON L’ACQUA OZONIZZATA NON SERVONO PESTICIDI


sabato 20 aprile 2019

#SCIECHIMICHE #GEOINGEGNERIA #MANIPOLAZIONE_CLIMATICA

#SCIECHIMICHE #GEOINGEGNERIA #MANIPOLAZIONE_CLIMATICA
tutta merda che poi cola sulla terra .. sui frutti, sulle verdure , sugli animali e nel mare .. 18 anni di geoingegneria altro che cambiamenti! manipolazioni climatiche e la gente è completamente sotto ipnosi. FORTUNATI COLORO I QUALI SI SONO SVEGLIATI
La Coscienza vale più di ogni altra cosa in questa Esistenza
L'immagine può contenere: nuvola, cielo, natura e spazio all'aperto

mercoledì 3 aprile 2019

GLUTINE: attacca e danneggia anche i non-celiaci

Molte persone associano la sensibilità al glutine ai problemi digestivi noti come celiachia e sindrome da colon irritabile.
Ma il glutine non ha effetti negativi solo sull’apparato digerente, infiamma anche altre regioni del corpo, come il cervello, le articolazioni e la pelle.
E’ stato studiato da molti ricercatori, incluso il Dr Kenneth Fine, PhD, che l’81% della popolazione ha una qualche intolleranza al glutine. Questo significa che il corpo produce anticorpi contro il glutine o contro le sue componenti come la proteina gliadina e le sue forme.
Molti ricercatori e nutrizionisti credono che eliminare il glutine dalla propria dieta faccia bene a tutti. Quando si elimina il glutine si notano grandi miglioramenti nelle funzioni del cervello, nel livello di energia, nel respiro, nell’efficienza del sistema immunitario e nella salute della pelle.
Eliminare il glutine fa bene al cervello.
Quando mangiamo cibo contenente glutine, aumentiamo i livelli di una molecola proteica chiamata zonulina. La zonulina funziona come un “cancello” nell’intestino e nella barriera ematoencefalica, modulando la permeabilità di queste zone. Più zonulina c’è nell’intestino, più le cellule intestinali diventano permeabili e i rischi di avere problemi all’intestino aumentano (1)
Alti livelli di zonulina rilassano anche le giunzioni nell’epitelio delle nostre cellule ematiche. E questo permette alle tossine di attraversare facilmente la barriera ematoencefalica. Quando la barriera ematoencefalica è permeabile, attiva una risposta infiammatoria da parte del cervello.
Il tuo cervello non sente nulla ma soffre.
Il cervello non sente dolore e l’infiammazione cronica si sperimenta con sintomi come confusione, processi mentali rallentati, ansia, depressione, disturbi emozionali, e così via. Un cervello cronicamente infiammato è più incline a malattie degenerative come demenza, Alzheimer e Parkinson.
Eliminare il glutine da più energia.
Un individuo con sensibilità al glutine dovrà continuamente mettere in moto le ghiandole surrenali per produrre gli ormoni che riducono lo stress (ogni volta che mangia glutine). Il sistema immunitario è sovraffaticato e va in modalità super-infiammazione, attività che spreca molte risorse vitali. Questo sottopone il corpo a una perdita e conduce all’esaurimento delle ghiandole surrenali e a fatica cronica.
Fare una dieta anti-infiammatoria priva di agenti stressanti come il glutine, grano, cibo geneticamente modificato, zucchero e derivati del latte pastorizzato, aiuta le ghiandole surrenali a calmarsi. Il risultato è un migliore sonno, più energia, meno stress e più equilibrio delle emozioni.
La transglutaminasi è un enzima presente nel corpo che unisce le proteine, ed è anche la chiave della digestione del grano. Quando il corpo invia una risposta immunitaria alla molecola del glutine crea anche sensibilità alla molecola di transglutaminasi.
La transglutaminasi-2 (TG-2) si trova nel rivestimento dell’intestino e gli anticorpi per la TG-2 sono un marcatore per la celiachia. La TG2 è un marcatore ben noto anche per l’osteoartrite. Questo è uno dei motivi per cui i celiaci hanno spesso anche degenerazioni della spina dorsale. Molte persone con sensibilità al glutine non celiaca hanno anche problemi più gravi come dolori articolari, reumatismi e osteoartrite.
La transglutaminasi-3 (TG-3) si trova nella pelle e gli anticorpi possono portare acne cronica, eczema e dermatite. La transglutaminasi-6 (TG-6) si trova nel sistema nervoso e gli anticorpi sono responsabili di disturbi neurologici. La transglutaminasi-7 (TG-7) si trova nei polmoni e gli anticorpi possono portare asma e altre patologie polmonari.
Elimina il glutine e avrai un aspetto e una salute migliori.
Quando elimini il glutine, gli zuccheri e il grano e riduci (o elimini completamente) i carboidrati e gli altri agenti infiammatori noti che il tuo aspetto migliora e ti senti meglio.
La tua pelle è più chiara, i tuoi capelli più splendenti, le tue articolazioni più forti e il tuo cervello più pronto. La tua memoria migliora e senti più equilibrio nelle emozioni.
I benefici di una dieta antinfiammatoriasuperano di gran lunga il piacere momentaneo di una fetta di pane o benefici sociali connessi con il consumo di glutine, zucchero e altri alimenti infiammatori.
Come fare una dieta sana senza glutine:
Come ribadiamo spesso negli articoli eliminare il glutine non significa buttarsi sulle alternative Gluten Free come pane, crackers, pasta, merendine, e così via (che sono pieni zeppi di zuccheri e privi di nutrienti), ma fare un’alimentazione naturalmente priva di glutine.

Siccità - La Puglia insemina le nuvole - Articolo del 2005

La pioggia si ottiene sparando nell'aria tramite piccoli aerei sostanze chimiche che condensano le particelle di aria sospesa trasformandole in gocce d'acqua

BARI - Soluzione trovata contro la siccità. Per aumentare le precipitazioni sulle proprie terre aride e senza riserve idriche naturali, la Puglia che riceve acqua dalle regioni vicine, seguirà l'esempio di Israele, che da 40 anni utilizza con successo una particolarissima tecnica di «inseminazione» delle nuvole per rendere verde e rigoglioso i deserto.
Si tratta di una vera e propria "stimolazione artificiale", che si ottiene sparando nell'aria tramite piccoli aerei sostanze chimiche ad hoc che condensano le particelle di aria sospesa trasformandole in gocce di pioggia. Il progetto Pioggia, per il quale sono stati stanziati oltre tre milioni di euro è già pronto per partire.
La Puglia, tacco dello Stivale, è una regione assetata, con un'idrografia povera (il fiume più lungo è l'Ofanto che sfocia nell'Adriatico) a causa della presenza quasi nulla di montagne. I rubinetti della regione sono alimentati con le acque del fiume campano Sele o dei fiumi lucani che arrivano a destinazione tramite gli schemi idrici e le tubazioni dell'Acquedotto Pugliese.
AEROTECH DI LUGANO SI E' AGGIUDICATA LA GARA (Adnkronos) - L'acqua arriva quindi materialmente dalla Basilicata, dove viene 'potabilizzatà, e per questa ragione negli ultimi anni ai vicini lucani è stata pagata l'acqua all'ingrosso in base ad un accordo trilaterale con il Ministero delle Infrastrutture (ex dei Lavori Pubblici) del 1999.
Altri accordi con il Molise e con l'Abruzzo partono dalla stessa pregiudiziale, il costo dell'acqua. La Puglia ha una popolazione di 4.100.000 abitanti, un'estesissima superficie per l'agricoltura ed una diffusa serie di attività industriali, tra cui l'impianto siderurgico più grande d'Europa dell'Ilva di Taranto. A fronte di ingenti consumi di acqua sul proprio territorio la Puglia ha una sola riserva importante, l'invaso di Occhito.
Per questi motivi la Regione Puglia ha deciso di provare un'altra carta. L'ufficio del commissario delegato per l'emergenza ambientale, Raffaele Fitto, che è anche governatore della Regione, ha stanziato la somma di 3.615.000 euro, rivenienti da fondi del Ministero dell'Ambiente, per dare corso al progetto di stimolazione artificiale delle nuvole. La gara è stata aggiudicata alla Aerotech di Lugano che dal primo novembre scorso ha avviato la fase logistica del "Progetto Pioggia".
COLLABORANO ANCHE AERONAUTICA MILITARE E AEROPORTO MILITARE DI BARI
Le attività oggetto dell'appalto sono il servizio di stimolazione artificiale della pioggia ed il monitoraggio tramite la raccolta dei dati radar e pluviometrici, la predisposizione di una banca dati di monitoraggio, l'elaborazione periodica di rapporti, la copertura di 24 ore per 7 giorni alla settimana sia delle infrastrutture a terra che degli aeromobili adibiti al servizio, attività operative di monitoraggio e di volo, attività di elaborazione ed analisi dei dati raccolti. Durerà due anni.
Il progetto è sviluppato in collaborazione con l'Aeronautica Militare e la III Regione Aerea dell'Aeroporto militare di Bari Palese. A Palese la Aerotech ha posto la base delle sue attività che dovranno riguardare l'intero territorio pugliese.
IN ISRAELE TECNOLOGIA SI UTILIZZA DAL 1961
Far aumentare la pioggia sarebbe la medicina contro la siccità perchè si avrebbe più acqua per le colture, maggiori riserve idriche negli invasi e falde sotterranee più consistenti. L'esempio mirabile arriva da Israele che dal 1961 utilizza la tecnica della stimolazione artificiale delle nuvole che ha ottenuto risultati certi. Non a caso è diventata proverbiale la differenza di fertilità tra terreni israeliani e palestinesi anche limitrofi.
Ma cos'è la stimolazione artificiale? I climatologi sanno che ci sono due condizioni per cui si forma pioggia: la prima è la presenza di acqua sospesa nell'aria (cioè la presenza di nuvole); la seconda è la presenza di nuclei di condensazione, cioè cristalli di ghiaccio capaci di aggregare le particelle di acqua e farle crescere di volume così da aumentare di peso e poter vincere le correnti d'aria (moti ascendenti dell'aria) e cadere così a terra per effetto della forza di gravità (precipitazione). L'inseminazione artificiale entra in gioco quando manca la seconda condizione. Quindi, se il cielo è nuvoloso grazie all'inseminazione viene posto rimedio alla formazione dei nuclei di condensazione.
COME AGISCE LA CURA ARTIFICIALE
L'obiettivo della stimolazione artificiale è quindi di indurre la formazione di particelle di acqua o di cristalli di ghiaccio "pesanti" e tali da addensare l'acqua sospesa così da generare la precipitazione.
Il "Progetto Pioggia" della Regione Puglia agirà con l'inseminazione delle nuvole tramite ioduro di argento (chimicamente "agi"). Questa sostanza viene sparata nell'aria tramite dei piccoli aerei e si "brucia" determinando così l'effetto voluto: le nuvole si espandono all'improvviso grazie all'emissione di calore latente, subito dopo per l'effetto del raffreddamento si formano i cristalli di ghiaccio.
La sostanza non è tossica e quindi non è nociva per l'uomo e per l'ambiente. Non tutte le nuvole sono inseminabili. Da terra, tramite apparecchiature radar, si scelgono le nuvole in equilibrio 'metastabilè, cioè con temperature inferiori allo zero e che contengono acqua ancora allo stato liquido. Per il 'Progetto Pioggià in Puglia Aerotech utilizzerà un radar meteo WR 100-5 con antenna da 2.4 metri, aggiornato con software di ultima generazione Titan-s (Thunderstorm Identification Tracking Analisys and Nowcasting system) mentre le operazioni di inseminazione saranno effettuate con aerei Vulcanair P68 Rain Maker. Supervisionerà sul progetto il National Center for Atmospheric Research (NCar) del Colorado.
AL VIA I PRIMI VOLI
La società che si è aggiudicata l'appalto dell'ufficio del commissario delegato ha completato la parte logistica per la predisposizione delle apparecchiature alla base di Palese. I primi voli operativi per la stimolazione stanno per levarsi in volo come conferma uno dei meteorologi del progetto, Francesco Costante.
«Finora sono stati effettuati voli solo a livello di "training" e per il monitoraggio. Entro la fine del mese comunque dovrebbero partire i primi voli operativi». Dal progetto è atteso «un aumento fra il 30 ed il 40 per cento della piovosità nelle aree oggetto della stimolazione» sottolinea il meteorologo. Verrà utilizzata una tecnologia già sperimentata in Puglia, aggiornata alla luce degli studi applicati e dei miglioramenti tecnologici.
GLI STUDI DEL PROFESSOR BARTOLELLI
Con la stimolazione artificiale tramite ioduro di argento in Puglia ed in altre regioni italiane ha già operato infatti la Tecnagro, associazione no profit specializzata nello sviluppo di tecnologie alternative, guidata dal professor Massimo Bartolelli dell'Università di Bari.
La stimolazione artificiale viene sancita come tecnica fondamentale per risolvere il problema della siccità nelle regioni meridionali nella legge Galli del 1996 ma da allora in realtà la norma ha avuto difficile applicazione. La Tecnagro ha effettuato sperimentazioni in Puglia, Sicilia e Sardegna ed ha ottenuto incrementi accertati della piovosità ma ha poi dovuto smantellare le proprie strutture quando per la stimolazione artificiale delle nuvole si è raffreddato l'interesse. Negli ultimi anni l'attenzione, anche da parte del governo italiano e degli enti pubblici, si è rinnovata.
La Tecnagro, tra l'altro, ha sviluppato anche degli studi per diradare la nebbia fredda sulla scorta di tecniche della Russia dove a quanto pare il sistema, a base di azoto liquido, funziona perfettamente tanto da essere utilizzato per garantire la visibilità sulle piste dell'aeroporto di Mosca ma anche in questo caso non c'è stato un seguito pratico in Italia.

Fonte
https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/puglia/28031/siccita-la-puglia-insemina-le-nuvole.html

PE LA MAIELL !

PE LA MAIELL !
LA MIA MAIELLA : REGINA MAESTOSA DELLA MIA TERRA !!! URLA STOP scie chimiche!!! Vasto (CH) Abruzzo Italia Europa Mondo 14 gennaio 2014 ore 15.00