IL QUARTO QUATTRO pubblica a puntate i 24 PROTOCOLLI DEI SAVI ANZIANI
DI SION (edizione italiana del 1921, in "La vita italiana - Rassegna
mensile di politica", Via dell'Unità 25)
Puntata 15: Protocollo 15
MASSONI, CARNE DA MACELLO
"Ogni uomo deve inevitabilmente morire. E' preferibile affrettare la
morte di coloro che ostacolano la nostra causa, che di quelli che la
promuovono. Noi facciamo morire i frammassoni in maniera tale che
nessuno, fuorché gli adepti, può averne il minimo sospetto. Neppure le
stesse vittime ne sospettano prima del tempo. Muoiono tutti, quando è
necessario, di morte apparentemente naturale. E neppure gli iniziati,
conoscendo questi fatti, osano protestare! Con questi mezzi abbiamo
tagliato fino alle radici ogni velleità di protesta contro i nostri
ordini almeno per quanto riguarda i frammassoni."
Quando, infine,
avremo ottenuto il potere per mezzo di numerosi colpi di Stato, che
saranno da noi preparati in modo che abbiano luogo simultaneamente in
tutti i paesi; e quando i governi di questi saranno stati dichiarati
ufficialmente incapaci di reggere la pubblica cosa (potrà trascorrere un
periodo di tempo considerevole prima che tutto ciò avvenga: magari un
secolo): faremo ogni sforzo per impedire che siano fatte delle congiure
contro di noi. Per raggiungere questo intento applicheremo la pena
capitale, senza pietà, per coloro che prendessero le armi per impedire
lo stabilimento del nostro potere.
Sarà passibile della pena
capitale la fondazione di qualunque nuova società segreta; scioglieremo,
mandandone i membri in esilio nelle parti più remote del mondo, le
società segrete tuttora esistenti, che ci sono ben conosciute e che
servono ed hanno servito al nostro scopo. L'esilio sarà la sorte di quei
frammassoni Gentili che per avventura sapessero più di quello che a noi
convenga. E quei massoni che, per una ragione o per un'altra potremo
perdonare, li terremo sempre nel continuo timore d'essere esiliati.
Decreteremo una legge per condannare tutti i preesistenti membri delle
società segrete all'esilio fuori di Europa perché quivi noi avremo il
centro del nostro governo.
Le decisioni del nostro governo saranno
definitive e nessuno avrà il diritto d'appellarsi. Per mettere al dovere
le società dei Gentili nelle quali abbiamo profondamente inculcato i
dissidi ed i dogmi della religione protestante, prenderemo provvedimenti
spietati i quali dimostreranno alle nazioni che il nostro potere non
può essere violato. Non dobbiamo preoccuparci delle numerose vittime che
saranno sacrificate per ottenere una prosperità futura. Un governo il
quale è convinto che la propria esistenza dipende non solo dai privilegi
di cui gode, ma anche dall'adempimento del suo dovere, ha l'obbligo di
conseguire la prosperità anche a costo di molti sacrifici. La condizione
principale della sua stabilità consiste nel rafforzamento del prestigio
del suo potere, e questo prestigio si ottiene soltanto per mezzo di una
maestosa ed incrollabile potenza, che deve mostrarsi inviolabile,
nonché circondata da un potere mistico. Ad esempio, dimostrare che
sussiste per mandato divino. Questi sono i requisiti goduti finora
dall'Autocrazia russa, l'unica nostra nemica pericolosa, se non teniamo
conto della Santa Sede. Ricordate che l'Italia quando grondava sangue,
non toccò un capello di Silla: eppure egli era l'uomo che l'aveva
dissanguata. Per la sua forza di carattere, Silla diventò un Dio agli
occhi della popolazione, ed il suo ritorno intrepido in Italia lo rese
inviolabile. La plebe non nuocerà mai all'uomo che la ipnotizza col suo
coraggio e con la sua superiorità mentale.
Fino a quando non avremo
conseguito il potere, cercheremo di fondare e moltiplicare le logge
massoniche in tutte le parti del mondo. Alletteremo a farne parte coloro
che possono diventare, o sono di già, animati da amore per il pubblico
bene. Queste logge saranno la fonte principale ove attingeremo le nostre
informazioni; saranno pure i nostri centri di propaganda.
Centralizzeremo tutte queste logge sotto una direzione unica, conosciuta
a noi soli e costituita dai nostri uomini più sapienti. Queste logge
avranno anche i loro rappresentanti, per mascherarne la vera direzione.
Questa soltanto avrà diritto di decidere a chi spetti di parlare e di
preparare l'ordine del giorno. In queste logge annoderemo tutte le
classi socialiste e rivoluzionarie della società. I piani politici più
segreti ci saranno subito noti appena formulati e ne guideremo
l'esecuzione. Quasi tutti gli agenti della polizia internazionale
segreta faranno parte delle nostre logge. È per noi sommamente
importante di assicurarci i servizi della polizia, perché essi possono
mascherare le nostre imprese, inventare ragioni plausibili per spiegare
il malcontento delle masse, come pure colpire coloro che rifiutano di
sottomettersi a noi.
La maggior parte degli individui che entrano
nelle società segrete sono avventurieri, i quali desiderano di farsi
strada in un modo o in un altro e non hanno serie intenzioni. Con gente
simile, ci sarà facile perseguire il nostro scopo: essi metteranno in
moto il nostro meccanismo. Se il turbamento diventerà mondiale, ciò
significherà soltanto che era necessario per noi di produrre questa
agitazione, allo scopo di distruggere la troppo grande solidità del
mondo. Se nasceranno congiure nel suo seno, significherà che uno dei
nostri agenti più fedeli è il capo di questa cospirazione. E' naturale
che noi dobbiamo essere gli unici a dirigere le imprese massoniche. Noi
soltanto sappiamo dirigerle. Noi conosciamo lo scopo finale di ogni
azione, mentre i Gentili ignorano la massima parte di ciò che riguarda
la massoneria: essi non sono neppure capaci di vedere i risultati
immediati di quello che fanno. Generalmente essi considerano soltanto i
vantaggi immediati; si contentano se il loro orgoglio personale è
soddisfatto per l'adempiersi del loro intento; non si accorgono che
l'idea originale era nostra e non loro.
I Gentili frequentano le
Logge Massoniche per pura curiosità, o nella speranza di ricevere la
loro parte delle spoglie; alcuni di essi vi entrano pure per poter
discutere le loro stupide idee davanti ad un pubblico qualunque. I
Gentili vanno alla ricerca delle emozioni procurate dal successo e dagli
applausi; noi glie ne diamo fin che ne vogliono. Questo è il motivo per
cui permettiamo ad essi di avere successi; cioè allo scopo di volgere a
nostro vantaggio gli uomini che credono orgogliosamente di valer
qualche cosa, e che senza accorgersene s'imbevono delle nostre idee,
fiduciosi di essere infallibili e convinti di non andar soggetti alle
influenze altrui. Non avete idea di quanto sia facile ridurre anche il
più intelligente dei Gentili in una condizione ridicola di ingenuità
agendo sulla sua presunzione, e quanto, d'altra parte, sia facile
scoraggiarlo mediante il più piccolo insuccesso, od anche semplicemente
cessando di applaudirlo; oppure anche di ridurlo in uno stato di servile
sottomissione, allettandolo con la promessa di qualche nuovo successo.
Per quanto il nostro popolo disprezza il successo, bramando soltanto la
realizzazione dei suoi piani, altrettanto i Gentili amano il successo e
sono disposti a sacrificare tutti i loro piani per raggiungerlo. Questo
lato del carattere dei Gentili rende facile di fare d'essi quello che ci
piace. Quelli che sembrano tigri, sono invece stupidi come pecore, ed
hanno la testa assolutamente vuota.
Lasceremo che cavalchino in
sogno il corsiero delle vane speranze di poter distruggere
l'individualità umana mediante idee simboliche di collettivismo. Essi
non hanno ancora compreso, e non comprenderanno mai, che questo sogno
fantastico è contrario alla principale legge della natura, la quale, fin
dall'inizio del mondo, creò ogni essere, diverso da tutti gli altri,
perché ciascuno avesse un'individualità. Il fatto che fummo capaci di
far concepire un'idea così errata ai Gentili, è la prova lampante del
meschino concetto che essi hanno della vita umana, paragonato a quello
che ne abbiamo noi. In questo consiste la maggiore speranza del nostro
successo. Quanto furono previdenti i nostri sapienti d'un tempo quando
ci dissero che, pur di raggiungere uno scopo veramente grandioso,
dovevamo ricorrere a qualunque mezzo senza fermarci a contare le vittime
che si dovessero sacrificare al successo della causa! E noi non abbiamo
mai contato le vittime uscite dal seme di quei bruti di Gentili, e pur
avendo sacrificato molta gente nostra, abbiamo dato al nostro popolo una
posizione tale nel mondo, che esso non si sarebbe mai sognato di
raggiungere. Un numero relativamente piccolo di vittime da parte nostra
ha salvato la nostra nazione dalla distruzione. Ogni uomo deve
inevitabilmente morire. E' preferibile affrettare la morte di coloro che
ostacolano la nostra causa, che di quelli che la promuovono. Noi
facciamo morire i frammassoni in maniera tale che nessuno, fuorché gli
adepti, può averne il minimo sospetto. Neppure le stesse vittime ne
sospettano prima del tempo. Muoiono tutti, quando è necessario, di morte
apparentemente naturale. E neppure gli iniziati, conoscendo questi
fatti, osano protestare! Con questi mezzi abbiamo tagliato fino alle
radici ogni velleità di protesta contro i nostri ordini almeno per
quanto riguarda i frammassoni. Predichiamo il liberalismo ai Gentili, ma
d'altra parte teniamo la nostra propria nazione in assoluta
sottomissione. Per effetto della nostra influenza, le leggi dei Gentili
vengono osservate il meno possibile. Il prestigio delle loro leggi è
stato minato dalle idee liberali che vi abbiamo introdotto. Le più
importanti questioni, sia politiche, sia morali, vengono decise dai
Tribunali nel modo stabilito da noi. Il Gentile amministratore di
giustizia, esamina le cause in quel modo che a noi pare e piace. Questo
risultato lo abbiamo ottenuto mediante i nostri agenti e persone colle
quali apparentemente non siamo in relazione, e per mezzo di opinioni
propagate con la stampa e con altri mezzi. Persino i senatori ed altri
funzionari elevati seguono ciecamente i nostri consigli. La mentalità
dei Gentili essendo di natura puramente bestiale, è incapace di
osservare e di analizzare checchessia e più ancora di prevedere le
conseguenze alle quali può condurre una causa se presentata sotto una
certa luce. Ed è precisamente in questa differenza di mentalità tra noi e
i Gentili, che possiamo facilmente riconoscere di essere gli eletti di
Dio nonché la nostra natura sovrumana, in paragone con la mentalità
istintiva e bestiale dei Gentili. Costoro non vedono che i fatti, ma non
li prevedono e sono incapaci di inventare qualsiasi cosa, eccetto le
materiali. Da tutto questo risulta nettamente, che la natura stessa ci
ha destinato a guidare ed a governare il mondo. Quando verrà per noi
l'ora di governare apertamente, sarà giunto il momento di dimostrare la
bontà del nostro governo. Allora miglioreremo tutte le leggi. Le nostre
leggi saranno brevi, chiare, e concise: non avranno bisogno di
interpretazioni; sicché tutti potranno conoscerle da cima a fondo,
dentro e fuori. La caratteristica predominante di queste leggi sarà
l'obbedienza dovuta all'autorità; e questo rispetto all'autorità sarà
spinto al massimo grado. Allora cesserà ogni genere di abuso di potere,
perché ognuno sarà responsabile di fronte all'unico potere supremo, cioè
a quello del sovrano. L'abuso di potere da parte di chiunque, che non
sia il sovrano, sarà così severamente punito, che tutti perderanno la
voglia di provare la loro forza in tale direzione.
Sorveglieremo
molto da vicino ogni atto del nostro corpo amministrativo, da cui
dipenderà il funzionamento della macchina statale, perché se
l'amministrazione diventa fiacca, il disordine sorge dovunque. Non un
singolo atto illegale, od abuso di potere rimarrà impunito. Tutti gli
atti di simulazione, o di volontaria trascuratezza da parte degli
impiegati amministrativi, cesseranno dopo che costoro avranno veduto i
primi esempi di punizione.
La grandezza della nostra potenza esigerà
che siano inflitte punizioni adeguate ad essa. Ciò vuol dire che esse
saranno durissime, anche nel caso del più piccolo tentativo di violare
il prestigio della nostra autorità allo scopo di lucro personale. L'uomo
che soffrirà per le sue colpe, anche se troppo severamente, sarà come
un soldato che muore sul campo battaglia dell'amministrazione per la
causa del potere, dei principî e della legge, che non ammette alcuna
deviazione dal sentiero pubblico per un vantaggio personale, neanche per
coloro che guidano il carro dello stato. Per esempio, i nostri giudici
sapranno che, cercando di essere indulgenti, violeranno la legge della
giustizia, la quale è fatta per infliggere punizioni esemplari agli
uomini per le colpe che hanno commesso, e non per dare ad un giudice
l'occasione di mostrare la sua clemenza. Questa buona qualità della
clemenza dovrebbe essere esibita soltanto nella vita privata, e non
nella qualità ufficiale di giudice, che influisce su tutta la base
dell'educazione del genere umano.
I membri della magistratura non serviranno più nei tribunali dopo i cinquantacinque anni di età, per le seguenti ragioni:
1° Perché i vecchi sono più tenacemente attaccati alle idee preconcette e meno capaci di ubbidire ai nuovi ordini.
2° Perché una tale misura ci metterà in grado di fare dei cambiamenti
frequenti nel corpo della magistratura, che conseguentemente sarà
soggetta a qualunque pressione da parte nostra.
Chiunque desideri
mantenere il suo posto dovrà, per assicurarselo, ubbidirci ciecamente.
Generalmente sceglieremo i nostri giudici fra uomini i quali capiscano
che il loro dovere è di punire e di fare rispettare le leggi, e non di
permettersi il lusso di sognare il liberalismo, che potrebbe recar danno
al piano educativo del nostro governo, come succede ora con i giudici
Gentili. Il nostro progetto di mutare spesso i giudici, ci gioverà anche
per impedire la formazione di qualsiasi associazione fra essi; quindi
lavoreranno soltanto nell'interesse del governo, ben sapendo che da ciò
dipende il loro avvenire. La futura generazione di giudici sarà educata
in tal modo, che preverranno istintivamente qualsiasi azione atta a
danneggiare le relazioni reciproche esistenti fra i nostri sudditi.
Attualmente i giudici dei Gentili sono indulgenti verso tutti i
delinquenti, perché non hanno il giusto concetto del loro dovere, ed
anche per il semplice fatto, che i governanti, quando nominano i
giudici, non imprimono in essi il concetto del dovere, come sarebbe
necessario.
I governanti dei Gentili, quando nominano i loro sudditi
a cariche importanti, non si danno la pena di spiegar loro l'importanza
delle medesime, né per quale ragione dette cariche sono state
istituite; essi agiscono come le bestie quando mandano la loro prole in
cerca di preda. In questo modo i governi dei Gentili vanno in pezzi per
opera dei loro stessi amministratori. Dai risultati del sistema adottato
dai Gentili ricaveremo ancora un insegnamento morale e ce ne serviremo
per migliorare il nostro governo. Gradiremo le tendenze liberali di
ciascuna delle importanti istituzioni di propaganda nel nostro governo,
dalle quali possa dipendere l'educazione di coloro che diventeranno i
nostri sudditi. Questi posti importanti saranno riservati esclusivamente
a coloro che furono da noi educati allo scopo prefisso per
l'amministrazione.
Qualora si osservasse, che il mettere in ritiro
troppo presto i nostri impiegati ci costerebbe troppo caro, risponderei,
che anzi tutto cercheremo di trovare una occupazione privata a questi
pensionati, per compensarli della perdita del loro posto governativo, ed
in secondo luogo che il nostro governo possiederà in ogni caso tutto il
denaro del mondo, e perciò la spesa non va presa in considerazione.
La nostra autocrazia sarà coerente in tutte le sue azioni, quindi il
nostro alto comando sarà sempre considerato con la massima deferenza e
obbedito senza riserva, qualunque sia la decisione che gli piacerà di
prendere. Ignoreremo qualunque espressione di rammarico o di malcontento
e puniremo così severamente chiunque mostrasse di non essere
soddisfatto, che gli altri, vedendo questo esempio, si cheteranno.
Aboliremo il diritto di appello, riservandolo per noi stessi; e ciò per
la ragione che non dobbiamo permettere al popolo di credere che i nostri
giudici possano sbagliare nelle loro decisioni. E, nell'eventualità di
un giudizio che richiede la revisione, destituiremo immediatamente il
giudice che lo avrà emesso, castigandolo pubblicamente, affinché un
errore simile non abbia a ripetersi.
Ripeto quello che ho già detto,
cioè che uno dei nostri principî fondamentali sarà l'attenta
sorveglianza dei nostri impiegati amministrativi: e questo si farà
principalmente per soddisfare la nazione, la quale ha pieno diritto di
insistere che un buon governo abbia buoni impiegati amministrativi.
Il nostro governo avrà l'aspetto di una fede patriarcale nella persona
del suo sovrano. La nostra Nazione ed i nostri sudditi considereranno il
sovrano come un padre, il quale si cura di tutti i loro bisogni, si
occupa delle loro azioni, sistema le relazioni reciproche dei suoi
sudditi, nonché quelle di essi verso il governo. Così che il sentimento
di venerazione per il regnante si radicherà tanto profondamente nella
nazione, che questa non potrà esistere senza le sue cure e la sua guida.
Il popolo non potrà vivere in pace senza il sovrano e finalmente lo
riconoscerà come autocrate. Il popolo nutrirà per il sovrano un
sentimento di venerazione talmente profondo da avvicinarsi alla
adorazione, specialmente quando si convincerà che i suoi dipendenti
seguono i suoi ordini ciecamente e che egli solo regna su di essi. Il
popolo si rallegrerà vedendoci regolare la nostra esistenza come se
fossimo genitori desiderosi di educare la propria prole in un sentimento
profondo del dovere e dell'ubbidienza.
Per quanto poi riguarda la
nostra politica segreta, tutte le nazioni sono in uno stato d'infanzia
ed i loro governi pure. Come potete vedere da voi stessi, io baso il
nostro dispotismo sul Diritto e sul Dovere. Il diritto del governo di
pretendere che la gente faccia il suo dovere è in sé stesso un obbligo
di chi regna, perché egli è il padre dei suoi sudditi. Il diritto della
forza gli viene concesso perché conduca l'umanità nella direzione
stabilita dalle leggi naturali, vale a dire verso l'ubbidienza.
Ogni
creatura in questo mondo è in soggezione se non di un uomo, di qualche
circostanza, oppure della sua stessa natura: insomma di qualche cosa che
è più forte di lei. Quindi noi dobbiamo essere la forza
assoggettatrice, per il bene della causa comune. Dobbiamo sacrificare
senza esitazione quegli individui che possono violare la legge
esistente, perché la soluzione del grande problema educativo sta nella
punizione esemplare.
Il Re di Israele, nel giorno che porrà sul suo
capo consacrato la corona che gli verrà presentata da tutta l'Europa,
diventerà il Patriarca Mondiale.
Il numero delle vittime che il
nostro Re dovrà sacrificare, non sorpasserà mai quello delle vittime che
i sovrani Gentili hanno sacrificato nella loro ricerca di grandezza e
per le loro rivalità reciproche.
Il nostro sovrano sarà
costantemente in contatto col popolo, al quale parlerà dall'alto delle
tribune. I suoi discorsi saranno immediatamente messi in circolazione in
tutto il mondo.
Video esplicativo-attivare sottotitoli: https://youtu.be/GStiI7QHoSg
Puntata 0: INTRODUZIONE
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FB non <3 i Protocolli: AIUTACI A CONDIVIDERE!
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Quello che più mi preme in questo momento storico
è opporre RESISTENZA a questa cultura mediatica e capitalistica a cui ci vogliono assuefare!
LEGALIZZIAMO LA LIBERTA'!!! CIELI LIBERI! TERRA LIBERA! MARE LIBERO!
#ORA
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"L'essere umano è un sistema di informazione e di conseguenza può essere guarito attraverso informazioni"
Erich Körbler
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mariacristina
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