Una collaborazione interessante quella tra HelloMD, la community statunitense col 150.000 utenti che mette in contatto pazienti, medici, esperti e aziende sul tema della cannabis e Brightfield Group, una società di ricerca e analisi di mercato per le organizzazioni incentrate sull’industria della cannabis.
Un importante studio che ha visto la raccolta dati di 2500 membri del gruppo sull’utilizzo del CBD in ambito terapeutico. Ne è emerso che il 58% dei consumatori sono donne e che preferiscono utilizzarlo tramite i vaporizzatori, seguiti dal fumo e le varianti commestibili. Sul mercato è possibile trovare 850 aziende che producono derivati della marijuana e la spesa mensile affrontata dai consumatori varia tra i 20 e gli 80 dollari.
Ma il fattore forse più importante emerso è quello relativo al cambiamento nella scelta delle terapie. Di fatto dopo aver provato il CBD il 42% ha abbandonato la medicina tradizionale per abbracciare l’uso esclusivo del cannabidiolo. Si tratta di persone che devono affrontare insonnia, depressione, ansia, dolori alle articolazioni e ancora morbo di Crohn, epilessia e sclerosi multipla. Il feedback dell’80% degli intervistati ha confermato che il CBD è “molto o estremamente efficace”, avendo proprietà analgesiche, antinfiammatorie e rilassanti, mentre il 3% lo trova “inefficace o solo leggermente efficace”.
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