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venerdì 20 ottobre 2017

Il CNR – IMAA di Tito e quei metalli pesanti nei calcoli renali dei lucani: il nesso tra inquinamento e nefropatologie.



Lo studio si intitola “Gli elementi in tracce nei calcoli renali” realizzato dal CNR – IMAA di Tito, in data postuma al 2008 ma non ben specificata ( infatti il pdf che vi alleghiamo non ha firma né data ma supponiamo sia uno studio recente, estrapolato dall’originale che tra l’altro è anche a pagamento – ndr), nel quale sono stati analizzati con strumenti di laboratorio ad altissima precisione, 48 campioni di calcoli renali di pazienti lucani, non ben localizzati nello studio.

L’articolo è volto a “capire le cause di morte di origine “biogeochimica”, un filone di ricerca avviato solo da un paio di decenni e che procede a rilento. Numerosi inquinanti veicolati da aria, acqua e cibo si mineralizzano nei reni, sostituendosi a calcio e magnesio oppure legandosi a loro: piombo, cadmio, nichel ed alluminio, secondo lo studio, potrebbero essere coinvolti nei processi di induzione cristallina, concentrandosi preferenzialmente nel nucleo dei calcoli ed i loro tenori nelle urine possono essere interpretati in termini di monitoraggio ambientale. I calcoli renali, infatti, in base agli elementi che riescono ad intrappolare nella loro struttura possono essere utilizzati come utili indicatori ai fini dell’individuazione di aree che presentano anomalie di concentrazione chimica.” Tracce di piombo e cromo (sostanze i cui vari stadi/composti possono essere anche cancerogeni o tossici ad ampio spettro – ndr ) sono stati rilevati in tutti i tipi di calcoli analizzati, in alcuni casi accoppiati a marcati tassi di ferro. Per il cromo si osserva invece una relazione lineare con il calcio nei calcoli organici.



Nei calcoli renali dei lucani c’è una percentuale nettamente maggiore rispetto ad altri contesti studiati ( Giordania e Mauritius ), rispetto alla presenza di rame e zinco, oltre che manganese e piombo. Le quantità di cromo e di piombo invece nei calcoli renali dei lucani sono un argomento privo di precedenti: un’analisi pioneristica in tal senso questa del CNR, tant’è vero che ha pochissimi raffronti nella letteratura scientifica se non con analoghe ma meno approfondite ricerche condotte nel 2008 all’estero.

Secondo il CNR “il passo successivo è stato quello di valutare l’apporto di questi elementi in tracce attraverso la catena alimentare. L’escrezione del piombo avviene prevalentemente per via renale, ma una parte viene anche escreta tramite la bile e perciò si ritrova nelle feci. Questa percentuale di piombo rappresenta la parte che non è stata assorbita durante il passaggio nel tratto gastro-intestinale pertanto i valori più alti di piombo sono l’evidenza che è stato assorbito dall’organismo in quantità sicuramente superiori rispetto a quelle riscontrate nei calcoli renali. La presenza di questo elemento è fortemente correlata a fenomeni di inquinamento ambientale e potrebbe risultare di grande interesse il dosaggio del piombo in altri calcoli provenienti dalle stesse aree geografiche. Le quantità variabili di tutti gli elementi sono attribuite ad una dieta (cibo e acque) non corretta ma anche, in ambienti inquinati, all’ingestione involontaria attraverso la catena alimentare.” (p.203)



Continua il CNR:”la presenza di alcuni metalli (ferro, rame, magnesio e manganese) nella struttura dei calcoli è di solito molto bassa, ma nei campioni analizzati (in Basilicata – ndr) se ne rileva un contenuto apprezzabile. Studi di maggiore approfondimento in alcune aree ristrette potrebbero consentire di individuare eventuali fattori di correlazione tra il sistema ambiente e gli alimenti e di individuare, quindi, delle aree a rischio ambientale per la nefrolitiasi”. Come al solito si rinvia alle calende greche.

Pesanti, come i metalli citati, le domande che sorgono: – se il CNR ha questa attrezzatura (spettrometri ad assorbimento nucleare) perché non usare loro oltre l’Arpab per capire cosa succede in Basilicata? – E se il CNR non regolamenta i suoi conflitti d’interesse interni o i suoi forti legami di dipendenza economica dalla politica e relative potenziali influenze a cosa serve avere questa attrezzatura se dopo non si appura mai la verità in maniera estesa e compiuta? – Perché mai nessun ente regionale ha pensato di organizzare un sito web ove pubblicare per intero ed in originale tutti gli studi scientifici svolti in Basilicata e per la Basilicata, o sulla Basilicata?

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PE LA MAIELL !

PE LA MAIELL !
LA MIA MAIELLA : REGINA MAESTOSA DELLA MIA TERRA !!! URLA STOP scie chimiche!!! Vasto (CH) Abruzzo Italia Europa Mondo 14 gennaio 2014 ore 15.00