Presentiamo un’importante novità editoriale, il saggio scritto a quattro mani da Raffaele Cavaliere ed Enrica Zantomio, intitolato “La morte dello stato di diritto: le scie chimiche - la negazione della democrazia”. Sono pochi i titoli italiani inerenti alla geoingegneria clandestina e siamo dunque lieti di segnalare questo volume che, giustamente, vede nelle criminali attività di alterazione della biosfera de facto e de iure la fine della democrazia, anzi delle sue ultime parvenze. Dunque perché i buffoni al “potere” ed i media di regime continuano a celebrare le istituzioni “democratiche”? E’ solo ipocrisia, una volgare e squallida ipocrisia: lo stridente contrasto tra la realtà così com’è e la realtà com’è presentata - un mondo falso, zuccheroso, dominato dal moralismo paternalistico di stampo boldriniano - è l’impulso etico da cui scaturisce il libro in oggetto. Di seguito la presentazione a firma di Enrica Zantomio.
Come può uno Stato di Diritto, che dovrebbe assicurare la salvaguardia ed il rispetto delle libertà dell’uomo, irrorare il nostro cielo di sostanze chimiche per favorire operazioni militari e case farmaceutiche o progetti internazionali come quelli legati alle stazioni H.A.A.R.P.?
La mia conoscenza giuridica e l’esperienza in prima linea del mio carissimo Amico, Dottor Raffaele Cavaliere, vogliono far aprire gli occhi sull’accaduto ed esigono, come giusto che sia, risposte. Le istituzioni non solo non rispondono dopo innumerevoli interrogazioni parlamentari, ma non rispettano né i diritti sanciti dalla Costituzione italiana né le convenzioni internazionali.
Il tema che vogliamo affrontare riguarda il fenomeno della geoingegneria clandestina, alias scie chimiche, dal punto di vista scientifico, giuridico ed esperienziale. Una scia di condensazione non potrà mai essere equiparata ad una scia chimica, anche se vogliono farci credere il contrario, inoltre tale fenomeno deve essere considerato illecito, riconducendolo ad una responsabilità degli Stati coinvolti.
I veleni diffusi nell’aria stanno contaminando acqua, terra e cibo. I trattati internazionali e le istituzioni devono intervenire per porre fine a questo “omicidio transfrontaliero”, che sta alimentando la guerra ambientale, togliendo i “veli” su tale fenomeno che, purtroppo, pare arrendersi davanti al segreto militare ed istituzionale. L’inquinamento ambientale e la salute dei cittadini vanno preservati sopra ogni cosa. Dietro le “calamità naturali” non sempre vi è Madre Natura, ma l’opera dell’essere umano (il complesso militare-industriale, n.d.r.) che “lavora dietro le quinte”.
Enrica Zantomio
Fonte: ladislanet
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