Quello che più mi preme in questo momento storico
è opporre RESISTENZA a questa cultura mediatica e capitalistica a cui ci vogliono assuefare!
LEGALIZZIAMO LA LIBERTA'!!! CIELI LIBERI! TERRA LIBERA! MARE LIBERO!
#ORA

QUESTO BLOG VUOLE ESSERE UN ATTO DI RESISTENZA ARTISTICA A QUESTA GUERRA SILENZIOSA FATTA DI INFORMAZIONI FAKE CHE CREANO REALTA' FAKE

LA VERITA' PRIMA DI OGNI ALTRA COSA IN QUESTO REGNO.

"L'essere umano è un sistema di informazione e di conseguenza può essere guarito attraverso informazioni"
Erich Körbler

Un'informazione ricevuta in tempo utile cambia il percorso di un'intera vita
mariacristina

sabato 26 febbraio 2022

#26 LA COSCIENZA COLLETTIVA VIBRA!

La verità abbatterà i muri della separazione e la bontà avrà la meglio.
Nuvola bianca

E’ il coraggio delle persone comuni a cambiare la storia.
Rosanna

Spezzate le catene che imprigionano il pensiero, e anche il vostro corpo sarà libero.
Richard

Tre semplici punti chiave: la verità, il perdono e l'amore. Con questi tre punti il mondo può guarire.
Miguel

Le coincidenze sono i miracoli in cui Dio vuole restare anonimo.
Doris

Non cercare la soluzione, trova l'equilibrio esso porterà la soluzione.
Vita

Questa è una guerra spirituale. Quindi, io non la guardo da un punto di vista terreno. Se non hai un'ancora spirituale sarai facilmente spazzato via dal vento e sarai portato alla depressione.
Denzel

L’uomo non troverà la pace interiore finché non imparerà ad estendere la propria compassione a tutti gli esseri viventi.
Albert

Vengo non so da dove, sono non so chi, muoio non so quando , vado non so dove, ...mi stupisco di essere lieto .
Karl

Se ci diamo la mano i miracoli si fanno e il giorno di Natale durerà tutto l'anno.
Gianni

Solevano dire quei padri antichi, e lo tenevano per una verità molto chiara e certa che, quel che non si fa con gusto ed allegrezza non può durare molto tempo.
Doroteo

Ogni particella di mondo è innamorata e sta cercando chi amare.
Rumi

Siamo noi i sognatori del sogno. E quando impareremo a fare sogni d’amore vivremo nella gioia.
Nuvola bianca



#1  LA COSCIENZA COLLETTIVA VIBRA!

https://attivissimavasto.blogspot.com/2019/04/la-coscienza-collettiva-vibra.html 

#2 LA COSCIENZA COLLETTIVA VIBRA!

#3 LA COSCIENZA COLLETTIVA VIBRA!

#4 LA COSCIENZA COLLETTIVA VIBRA!

#6 LA COSCIENZA COLLETTIVA VIBRA!

#7 LA COSCIENZA COLLETTIVA VIBRA!

#8 LA COSCIENZA COLLETTIVA VIBRA!

#9 LA COSCIENZA COLLETTIVA VIBRA!


#23 LA COSCIENZA COLLETTIVA VIBRA!

domenica 20 febbraio 2022

LA CAPITIS DEMINUTIO DALL'ANTICA ROMA A OGGI

 https://www.latigredicarta.it/2018/01/13/la-capitis-deminutio-dallantica-roma-oggi/

La capitis deminutio dall’antica Roma a oggi

Contrazione e ampliamento dei diritti

Siamo abituati alla visione di una società dinamica, in continua evoluzione, ricerca e perfezionamento. In tutto ciò si pensa che l’essere umano tenda a una maggiorazione infinita della propria figura e lo si può notare dal pletorico aumento dei cosiddetti nuovi diritti, che si stanno via via formando negli ultimi anni. A titolo d’esempio si pensi al diritto a un ambiente sano, alla bioetica e ai diritti derivanti dalle nuove tecnologie.

I diritti seguono una precisa tassonomia gerarchica, sono riconducibili all’ordine della collettività ovvero della soggettività. Più precisamente si nota come lo Zeitegeist dei nuovi diritti sia rivolto al piano collettivo – differentemente da quanto accadeva con il riconoscimento dei primi diritti, che viceversa riguardavano l’individuo (ad esempio il diritto alla vita, o alla libertà di pensiero e di culto).

Dunque si è passati da pochi diritti e prettamente individuali a una moltitudine di diritti su settori specifici e di valore collettivo. Non è più il singolo diritto che io cittadino posso vantare ad avere un lavoro, ma è il diritto che la collettività vanta ad un ambiente pulito, volto a beneficare tutti indistintamente.

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Da questo quadro sembrerebbe che la proliferazione dei diritti sia una questione di mera evoluzione della società, quasi come un’equazione esponenziale. In realtà non è sempre stato così, i diritti come vengono ad aggiungersi gli uni agli altri possono anche essere eliminati o compressi.

Un’importante caratteristica del diritto in sé è che esso può essere ridotto o comunque modificato senza che tuttavia venga meno. Pensiamo alla costituzione di usufrutto sulla nostra proprietà, oppure banalmente a un acquisto in comproprietà con altri.

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Altre volte invece non occorre nemmeno il nostro consenso affinché si abbia una riduzione dei nostri diritti. Questo era l’istituto della capitis deminutio conosciuto in epoca romana. La capitis deminutio è uno schema concettuale elaborato dai giuristi repubblicani e rivisto dai classici, utilizzato fino in epoca giustinianea. Consiste nella mutazione di un precedente status nella quale vengono a rompersi i precedenti vincoli con un gruppo.

Può essere di tre tipi: maxima, media, minima.

Si ha capitis deminutio maxima con la perdita dello stato di libertà (status libertatis), ovvero quando un libero diventava schiavo.

La media si ha quando veniva perso lo status civitatis, ossia l’appartenenza alla categoria dei cittadini romani. Ciò comportava una serie di conseguenze quali il non poter partecipare alle assemblee politiche di Roma, esenzioni fiscali e più in generale di non essere assoggettato ai privilegi dello ius civile (cioè il diritto dei cittadini). Quello di cittadino era un titolo anelato non solo per i vantaggi ma anche per il prestigio sociale che comportava[1]. Vari erano i modi per perdere questo privilegio: divenire schiavi, trasferirsi in colonie nuove, essere puniti con l’esilio; e ne era privato pure chi era stato condannato a morte e per scampare aveva preferito l’esilio. I liberi non cives infine erano chiamati peregrini e disponevano di un loro diritto (ius gentium), e ovviamente a loro erano negati i privilegi dello status di cittadino romano.

La capitis deminutio minima invece si concretizzava nella perdita dello status familiae come conseguenza del venir meno dei vincoli famigliari di agnatio. Si aveva con la arrogazione sotto la propria potestà di un cittadino libero, con l’adozione di un cittadino sotto potestà altrui, nonché quando una donna si sposava e passava sotto la potestà maritale o con l’emancipazione di un figlio. Questo istituto oggi sconosciuto aveva in realtà una grande importanza all’epoca, poiché tutti gli individui sottostanti all’unica patria potestas dell’unico pater familias erano sprovvisti di capacità giuridica e i loro figli ricadevano sotto la potestà diretta dell’avo.

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Per i romani lo status d’appartenenza era di fondamentale importanza: si pensi che un testamento scritto prima dell’intervento della capitis deminutio sarebbe divenuto invalido assieme alla perdita dello status.

A sua volta poi erano ricollegati a essa altri effetti più o meno importanti; addirittura la si equiparava alla morte. Come l’usufrutto si estingue per morte, così esso veniva meno anche con la capitis deminutio.

Cosicché è bene tener conto che anche in epoca romana i diritti aumentavano e diminuivano. L’editto di Caracalla che estese la cittadinanza a tutti gli abitanti liberi dell’impero ad esempio può essere visto come un antesignano del trend espansivo dei diritti, ma tutto quello che abbiamo detto ci deve sempre portare a una profonda riflessione: nemmeno i più liberi cittadini romani erano esenti da riduzioni di status.

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Questo racconto così romantico può avere risvolti anche guardando al presente. È palese che oggigiorno siamo tutti titolari del medesimo status di cittadini – anzi si sta discutendo se allargare le maglie della legge sull’ottenimento della cittadinanza – e proprio per questi motivi sembra che una capitis deminutio odierna sia impensabile. In realtà vi sono categorie di soggetti che ancor oggi subiscono forti limitazioni nei propri diritti.

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La capitis deminutio del XXI secolo si può benissimo chiamare interdizione, inabilitazione amministrazione di sostegno.

L’interdizione è il provvedimento con il quale un individuo maggiorenne perde la capacità d’agire, quindi la capacità di compiere atti giuridici. Detta capacità, che secondo l’art. 2 del codice civile si acquista con la maggiore età, comporta una serie di poteri per l’individuo, quali ad esempio comprare un immobile. Interdizione e inabilitazione sono istituti di protezione legale[2] tramite i quali il giudice accerta una limitazione totale o parziale di detti poteri. Interdetto è colui che per infermità mentale viene equiparato al minore e cioè considerato incapace di agire.

L’inabilitazione invece è il provvedimento dato a causa di condizioni di incapacità non permanenti (per esempio l’alcolismo) oppure per handicap fisici (per esempio la cecità). La sua funzione è di comprimere la capacità di agire ma non annullarla del tutto, ed esso è pertanto un rimedio meno drastico dell’interdizione. L’individuo può quindi compiere atti di ordinaria amministrazione; se eccede l’ordinaria amministrazione l’atto sarà annullabile ex art. 427 c.c.

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Un ennesimo esempio di compressione (anche se rivista ultimamente) dei diritti può ravvisarsi nella potestà genitoriale. È interessante il parallelismo con il diritto romano: da potere illimitato sui figli essa diventa oggi un ufficio di diritto privato, in quanto deve essere esercitata nell’interesse esclusivo del minore. È emblematica la recente riforma[3] con cui si è verificato un vero e proprio passaggio anche terminologico: oggi infatti il termine potestà è stato sostituito con responsabilità genitoriale.

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È utile ricordare come l’I Ching, al suo esagramma 41 (La diminuzione, appunto), ci inviti a guardare molto più a fondo di quanto non stiamo già facendo. Non tutto ciò che è una riduzione è anche una perdita. L’esagramma rimanda a un ordine normativo e razionale, che speculativamente o teoreticamente racconta la riduzione come se fosse già iscritta ontologicamente nella natura. La visione a tratti deterministica dovrebbe quindi tranquillizzarci e infondere una mentalità panglossistica: da un lato il lago evapora, ma dall’altro sorge la montagna che era celata. Allo stesso tempo i diritti possono sorgere o comprimersi, ma solerte è l’avanzamento della tutela all’uomo; le riduzioni odierne non sono altro che maschere per un futuro migliore. La grande differenza con i tempi passati risiede proprio nella motivazione che sta dietro alle compressioni. Se un tempo erano dettate da utilità vanagloriose e di scarsa praticità, oggi invece il sistema è figlio del contratto di Rousseau; quando con una mano toglie lo fa unicamente per dare con l’altra, e la moneta con cui paga si chiama tutela.

In conclusione il grafico dei diritti è certamente crescente; l’I Ching sul punto sembra suggerire una riduzione logico-funzionale da cui possa scaturire un aumento; la riduzione non è fine a sé stessa ma subordinata all’avvenire. L’identificazione della riduzione come negatività deve essere scacciata da un pensiero apotropaico; questo artificio umano lascia quindi spazio a una classificazione benevola e tronfia della diminuzione, intesa come momento di preparazione per un qualcosa di magniloquente che sta per arrivare.

Note

[1] Si poteva acquisire per meriti (tramite il lavoro di anni a favore della città di Roma), per nascita se nati da padre cittadino con matrimonio legittimo o se nati da madre cittadina senza giusto matrimonio, per concessioni statali (si pensi a quella storica di Caracalla nel 212 d.C. rivolta a tutti gli abitanti liberi dell’impero), tramite senatoconsulto.

[2] L’interdizione si può anche avere come effetto di una condanna penale ai sensi dell’art. 32 del codice penale.

[3] D.lgs. 154/2013 che ha riscritto gli articoli art. 315 e ss. del codice civile.

di Michele Chierici

CAPITIS DEMINUTIO MAXIMA

 

           Capitis Deminutio Maxima

ISTITUZIONI di DIRITTO ROMANO 
Lo status giuridico
Capacità giuridica
Capacità di agire
Deminutio Capitis Maxima

La locuzione latina deminutio capitis, tradotta letteralmente, significa diminuzione (dei diritti) del capo.

Per gli antichi romani la deminutio capitis comportava un prioris status permutatio,  ossia un mutamento nel precedente status civile della persona. Cominciamo dall'etimologia della parola Caput, testa o capo, di cui Capitis è il genitivo singolare.
"Diminuzione del Capo" o sottrazione del capo....o de-capitazione.
Caput è anche la radice della parola latina Captivus, schiavo, persona ridotta in condizione di totale asservimento, un senza diritti. Gli schiavi portavano catene al collo, quindi la testa era controllata da chi ne deteneva sostanziale possesso, di fatto e fisicamente.

La capitis deminutio era di tre specie:

-    maxima,  quando una persona perdeva la libertà diventando schiavo, privo di qualsiasi capacità giuridica, per effetto della prigionia di guerra, secondo alla quale Gaio afferma che determina una quiescenza della patria potestas perché il padre, tornando dalla prigionia, riacquista il suo status;

-    media, quando il soggetto esce per volontà del padre dai cives , diventando latino o peregrino: è la perdita della cittadinanza da parte del pater e fa venire meno la potestà perché lo straniero non la può esercitare su cittadini romani. In questo caso l’ estinzione della patria potestas è paragonabile ad una rinuncia alla stessa, perché il divenire cittadino di un’altra città per il figlio è dipeso dalla volontà del pater;

-    minima, dovuta ad ogni mutamento della posizione familiare del soggetto, non necessariamente in peius, che lo rende estraneo alla famiglia originaria di appartenenza: è l’effetto dell’adrogatio che fa estinguere la potestas del pater adrogatus e la fa acquistare all’adrogator.

Nel Diritto Romano l'Adrogatio, posta in essere dall'Adrogator  era quello strumento giuridico, in latino tardo detto Arrogazione, termine utilizzato anche oggi, che consentiva ad un cittadino romano di assumere sotto la propria Potestas  un altro cittadino libero e consenziente. Quest'ultimo entrava a far parte della Familia, divenendone un caput, un membro, un Filius Familiae

l'Adrogator però, doveva essere Sui Iuris, ovvero doveva detenere pieni diritti di potestà, essere un uomo libero a tutti gli effetti, per poter assumere nella famiglia un nuovo membro. 

Lo Status Familiae

Perchè è importante parlare dello stato familiare, se si vuole capire la Capitis Deminutio?
Perchè lo status civitis non era solo una condizione della Persona-Cives Romanus, ma era soprattutto una posizione patrimoniale, indissolubilmente legata a ciò che il Cives possedeva, poteva o non poteva possedere e a ciò che sarebbe stato in grado di tramandare alla discendenza in forma di eredità.

 

Ad esempio, la patria potestas poteva estinguersi anche a causa di tre tipi di capitis deminutiones del pater o dei filii familias, salva la reintegrazione in caso di postliminium , ossia con il venir meno dello status personae , inteso non come soggetto singolo, bensì riferito al gruppo di persone dal quale il soggetto stesso esce, gruppo familiare che viene deminuita di un caput.

Ricordo qui il modo corrente di definire un elemento del gregge o della mandria. Un capo di bestiame.

Il postliminium o ius postliminii era un vecchio principio del diritto romano che consentiva ai prigionieri di guerra, di ritorno dopo la cattività, di rientrare in possesso di tutti i pieni diritti di Cives Romanus. Una sorta di premio per aver difeso l'Impero anche con la prigionia.

Lo Status Personae,  la Capacità Giuridica e la Capacità di Agire in atti e contratti.

Per stabilire lo status personae era necessario che l’individuo fosse

1) libero

2) cittadino romano e

3) pater familiae 

Questi tre requisiti erano la conditio sine qua non per l’attribuzione di capacità giuridica, derivante quindi dallo status nei confronti dello ius libertatis, dello ius civitatis e dello ius familiae:

solo chi possedeva i tre status aveva la capacità giuridica e quella di agire 

Infatti, come si sa, nell’ordinamento romano non tutti erano liberi, c'erano liberi, schiavi e liberti.
Non tutti i liberi erano cittadini romani, perché i liberi si distinguevano, per quanto riguarda la cittadinanza, in cives, latini e peregrini  ed infine, i cittadini romani non erano tutti patres familias, perché si distinguevano i Patres familias e i Filii familias, come abbiamo visto, sotto la potestà dell'Adrogator.

I figli minori nati dal matrimonio e naturali, usciti dall'età dell'infanzia, per essere considerati liberi dalla patria potestà, dovevano ottenere l'Emancipatio da parte del loro tutore, dal Pater Familiae. Solo in quel caso, da liberi, avrebbero avuto accesso all'eredità dopo la morte del genitore.


 

 

giovedì 10 febbraio 2022

COSTITUZIONE - CITTADINI - SCHIAVITU'


La costituzione non vale nulla per questo la gente si autodetermina e rientra nel diritto internazionale che è superiore a qualsiasi legge statale.


Essere cittadino identifica la deminutio capitis ..  l'impero romano non è mai caduto è tutto intorno a noi .. i cittadini sono schiavi. La schiavitù non è mai stata abolita, soltanto socializzata. 

Mi fa ridere chi si definisce cittadino libero .. non ho mai visto uno schiavo libero.

La costituzione italiana è stata messa in opera dopo la colonizzazione da parte degli americani , si legge cittadino italiano ma in realtà si intende  cittadini americani fuori territorio.

E' tutto commercio, i cittadini sono merci


Seguirà video sulla DEMINUTIO CAPITIS ... resta connesso. 

INIZIAMO A PARLARE DI SINTROPIA?

 E' uscita l'ultima intervista del caro Corrado Malanga 

Questo è il mio messaggio per te 

BASTA CON QUESTA ENTROPIA concetto stagnante 

E' una vita che programmi  le menti delle genti con l'entropia ... cercate sintropia di Luigi Fantappiè . basta con sta entropia.  

L’ENTROPIA  è legata  alla dissipazione dell’energia, alla vecchiaia, a tutto ciò che decresce: il mondo entropico è dominato dal  principio della causalità. 

La   SINTROPIA è legata ad ogni processo di crescita: il mondo sintropico  è dominato dal principio della finalità; la stessa guarigione di una malattia è un processo sintropico  capace di vincere la resistenza della entropia;   la stessa sintropia permette all’universo di non essere un caos completo e di evolversi; la sintropia  può essere  considerata l’essenza della vita, l’energia della vita e il vivere un tensione continua verso fini ben stabiliti.

C'è un fine ben stabilito che ogni uomo è spinto a raggiungere questa è SINTROPIA.


Seguirà video di approfondimento ... resta connesso 


martedì 8 febbraio 2022

IPNOSI SILENZIOSA

https://www.disinformazione.it/ipnosi_silenziosa.htm 

SILENT HYPNOSIS: A REPORT 

MICHAEL ORNE

Convertendo la voce di un ipnotizzatore in una gamma d'ultrasuoni mediante un modificatore vocale telefonico modificato, è possibile ipnotizzare un bersaglio senza che lo stesso ne sia consapevole, di nascosto, senza lasciare la minima prova.
Il diagramma seguente illustra in che modo possa essere trasmesso silenziosamente un messaggio ipnotico (convertito in modulazione di frequenza vocale) grazie all'impiego di un modulatore di frequenza vocale per la generazione della voce e successivamente della tecnologia degli impulsi di microonde per la trasmissione a distanza della voce al cranio del soggetto che s'intende suggestionare senza che egli ne sia consapevole.

Un tono continuo, prossimo al limite superiore della gamma delle frequenze udibili (per esempio un tono di 15000 Hz) e la voce dell'ipnotizzatore (la cui frequenza varia, per esempio, da 300 Hz a 4000 Hz) sono inviati contemporaneamente ad un modulatore di frequenza. Il segnale d'uscita (output) generato dal modulatore di frequenza è un tono più o meno continuo, simile ad un tinnito, ma contenente il messaggio ipnotico e pur essere trasmesso attraverso l'aria, direttamente al cervello dell'individuo mediante un treno d'impulsi di microonde modulate oppure via radio/TV. L'impiego di una radio o di una televisione commerciali richiede che il segnale d'ingresso al trasmettitore sia relativamente potente, poiché i ricevitori radio o televisivi non sono progettati per trasmettere messaggi ad ultrasuoni. In ogni caso, un ricevitore radio o televisivo medio non blocca semplicemente gli ultrasuoni; piuttosto, la capacità di trasmettere messaggi ad ultrasuoni diminuisce all'aumentare della frequenza prescelta.

Le radio e le televisioni attuali sono in grado di trasmettere messaggi ad ultrasuoni tali da poter essere sentiti dal cervello umano (sebbene non dall'orecchio) e tali da essere efficaci vettori d'ipnosi. Tale affermazione fu provata dalle Forze Militari degli Stati Uniti d'America durante la Guerra del Golfo. La curva rappresentata inferiormente al trasmettitore è stata ingrandita per mostrare in che modo la modulazione di frequenza vocale controlli la collocazione nel tempo degli impulsi del trasmettitore. La collocazione nel tempo di ciascun impulso di microonde corrisponde ai punti d'intersezione fra la curva che descrive il segnale d'uscita del modulatore di frequenza in funzione del tempo e una retta parallela all'asse delle ascisse, disegnata per un determinato valore di pressione dell'aria (metodo originale di Sharp, 1974).

Ciascuna linea verticale è un impulso corto del segnale a microonde ad una frequenza alla quale è sensibile il cervello umano poi il cervello converte il treno d'impulsi di microonde in una voce che non pur essere udita. In altre parole, il cervello è in grado di sentire e di comprendere questa voce inaudibile, mentre l'orecchio ode eventualmente soltanto un 'tono' o un 'trambusto'. Quando si riesca a trasmettere una suggestione ipnotica che non può essere udita consciamente, si è eliminata una barriera importante all'accettazione, da parte del soggetto, delle parole che sono trasmesse.

Nei decenni scorsi, pubblicità subliminali che utilizzavano voce e immagini a frequenze normali erano abilmente inserite in trasmissioni radiofoniche o televisive apparentemente normali. Apparentemente ciò non funzionava bene, e oggi nastri d'apprendimento subliminale a modulazione di frequenza vocale, disponibili in commercio, hanno soppiantato il metodo della frammentazione temporale.

Non esiste, dunque, nessuna possibile difesa conscia contro tale tipo d'ipnosi. E ricordate: questa tecnologia era operativa nel 1974 
http://www.starrylink.it/portale/mindmistery/47.html

mercoledì 2 febbraio 2022

DISOBBEDIENZA CIVILE - Henry David Thoreau || PDF - AUDIO LIBRO

Disobbedienza civile è il titolo di un saggio di Henry David Thoreau(Concord, 12 luglio 1817 – Concord, 6 maggio 1862). Presentato per la prima volta nel 1848 e pubblicato nel 1849 all'interno dell'Aesthetic Papers di Elizabeth Peabody con il titolo di Resistenza al governo civile. Diventò famoso con il titolo di Civil disobedience solo dopo la morte dell'autore. 

PDF https://drive.google.com/file/d/1Lcx5YGPlZMfDrZIrz4u8zGfveQk6kn5X/view

AUDIO LIBRO https://www.youtube.com/watch?v=vxmeEhf8HJk




PE LA MAIELL !

PE LA MAIELL !
LA MIA MAIELLA : REGINA MAESTOSA DELLA MIA TERRA !!! URLA STOP scie chimiche!!! Vasto (CH) Abruzzo Italia Europa Mondo 14 gennaio 2014 ore 15.00