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mariacristina
sabato 8 settembre 2018
Campi morfogenetici: il DNA non è tutto. L’Intelligenza della Vita
Il DNA non è tutto…
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A differenza della energia elettromagnetica che interagisce con la biologia attraverso principi chiariti nella chimica organica, un campo di ampia ricerca, l’energia sottile e le sue molte sorprendenti peculiarità, fa si che le categorizzazioni empiriche siano uno studio piu’ complesso.
In tutte le civiltà umane, infinite descrizioni di una forza di vita universale che informa la mente e il corpo, permeano le dottrine sulla guarigione; fa eccezione la medicina contemporanea, una filosofia accecata dai suoi successi e dal suo “appeal” di materialismo scientifico.
Innumerevoli modalità di guarigione che sono state derise dalla assistenza medica moderna, ora hanno un valido fondamento scientifico nella fisica, per spiegare la presenza di energia sottile che si muove all’interno del corpo e come la mente crei salute.
Cosa è un campo morfogenetico?
I campi morfogenetici sono forze invisibili che guidano lo sviluppo dell’embrione in quei magnifici e complessi organismi che comprendono il regno vegetale, animale e quello dei funghi. Il concetto di campo morfogenetico è stato reso noto dal biologo cellulare Rupert Sheldrake, nel suo libro del 1981 : “ A New Science of Life” (Una nuova Scienza della Vita), ma in realtà fu introdotto per la prima volta nel 1910 da Alexander Gurwitsch, mentre studiava lo sviluppo dell’embrione.
Per capire la vita, è fondamentale comprendere come e perché gli organismi, l’universo e il tutto prendono la forma che hanno. Questo processo di morfogenesi è ancora un ENORME mistero nella biologia dello sviluppo.
Dalle parole greche morphine, ovvero forma, e genesis, ovvero venire in essere, generarsi, la MORFOGENESI è il processo biologico di come prende forma un organismo in sviluppo.
I campi morfogenetici, si ipotizza siano agenti invisibili creanti schemi di forma, che guidano il processo biologico dello sviluppo dal potenziale della goccia di materiale viscoso, agli organismi completamente strutturati e complessi.
E’ diventato comune credere che il DNA e le informazioni genetiche immagazzinate nei cromosomi, siano totalmente responsabili di come l’organismo appare ed opera, giusto? Beh, non proprio totalmente.
I geni sono responsabili solo per codificare la sintesi proteica: sono i mattoni da cui si sviluppa la vita, ma i campi morfogenetici sono come l’intelligenza dell’architetto: analizzano il progetto e spiegano cosa e dove devono andare e fare i mattoni .
Per esempio, le nostre braccia hanno lo stesso DNA in sé delle nostre gambe, quindi abbiamo bisogno di una appropriata spiegazione del perché appaiono cosi diversi e come fa il corpo a sapere di formarli in fogge cosi distinte.
Gli umani, come tutti i mammiferi, impiegano geni Hox, ovvero istruzioni genetiche ampiamente strutturate, in modo incredibile, che determinano la forma anteriore e posteriore del corpo e dove crescono le parti del corpo durante lo sviluppo dell’embrione .
Il campo morfogenetico della intelligenza è cio’ che informa il corpo su come e quando usare questi geni. Questo campo invisibile è anche la chiave per cui anfibi come i tritoni possono rigenerarsi le membra. Questo agente invisibile che da forma ad uno schema , il campo morfogenetico, istruisce le cellule su come accedere a geni specifici nel DNA e generarsi consapevolmente e connettere sequenze proteiche perché diventino quelle uniche strutture organiche e funzionali che vediamo e che siamo.
Possono essere pensati come campi , proprio come i campi invisibili prodotti dai magneti, che possono essere visti chiaramente quando si sparge limatura di ferro intorno a loro.
La scienza deve ancora trovare una ”limatura di ferro” che delucidi chiaramente le linee di flusso dei campi morfogenetici, ma possiamo capirli come la forza organizzatrice fondamentale di tutta la vita organica.
Anche se comprendiamo le meccaniche di sviluppo della materia grezza, senza riconoscere la presenza della coscienza nel corpo, non abbiamo modo di comprendere perché e come i nostri corpi abbiano una tale innata e formativa intelligenza.
Sino dagli albori del materialismo scientifico, la selezione naturale a mezzo di una mutazione casuale, è stato il dogma prevalente, ovvero il fatto che gli organismi appaiano e si comportino nel modo che fanno, a causa di varianti genetiche casuali, che li rendono piu’ o meno adatti a sopravvivere nel loro ambiente.
Oggi, sappiamo che questa immagine non è completa. La selezione naturale è una comprensione teorica che modella la sopravvivenza del piu’ adatto, ma manca la parte che si rivolge all’arrivo del piu’ adatto.
La selezione naturale non puo’ spiegare l’emergere dei tratti genomici e cellulari che sono centrali alla costituzione di organismi complessi .
La selezione naturale non solo fallisce nell’inserirsi in un arco di tempo all’interno di una evoluzione ragionevole, ma non si rivolge nemmeno alla genesi dei geni stessi, al disegno originale e allo sviluppo del DNA.
Dopo aver applicato l’analisi statistica ai suoi studi sull’origine della vita, l’astronomo pioniere Fred Hoyle arrivò alla conclusione che la probabilità di abiogenesi, o Vita che sorge random da materiali inorganici e sguazza in una zuppa primordiale, era paragonabile alla possibilità che un tornado impazzasse attraverso una discarica e potesse mettere insieme un boeing 747 .
I biologi evoluzionisti devono riconoscere la presenza immateriale della intelligenza, come fattore di sviluppo primario dei tutta la Vita. Queste forze invisibili non danno solo forma a organismi multicellulari complessi, come voi e me, ma danno anche forma ad organismi unicellulari . Questi organismi dalle cellule singole hanno tutti in comune un DNA identico ma sono osservati per dar forma a diverse forme complesse
Possiamo vedere un altro esempio nella tenia (verme solitario) : tagliatela in piccoli pezzi ed ognuno di essi prosegue formando una nuova tenia intera. Indipendentemente da quale parte della tenia tagliate, essa crea una nuova testa ed un nuovo corpo. Cio’ che è ancora piu’ bizzarro e degno di nota, è che tutti questi vermi solitari possono persino ricordare cose apprese dal verme solitario da cui si sono generati.
Forse l’esempio piu’ affascinante puo’ essere trovato nella Acetabularia, essere unicellulare: un genere di alga verde. Ad essa ci si riferisce come al calice della sirena, è un organismo unicellulare che puo’ crescere fino a 10 cm, che è una lunghezza enorme per una singola cellula. Ma cio’ che è ancora piu’ incredibile, è che possono rigenerarsi completamente ex novo, tagliando il gambo e ricreando l’intera forma senza nessuna delle informazioni genetiche contenute nel suo nucleo: un suggerimento trionfale sul fatto che i geni non controllano il processo della morfogenesi!
I chakra, le applicazioni vitali che gestiscono il circuito dei nostri corpi fisici , sono come i magneti che producono e muovono questi campi di energia morfogenetica attraverso tutto il vostro essere ed organizzano lo sviluppo e la manutenzione della salute fisica e del benessere.
Fonte: https://www.facebook.com/4XLOVELLOTH/videos/470663760101705/?hc_ref=ARSXHAO7yzo3qGkvfCWC-c6WsKJ2xuv1sC21AVkvVdlp_tFsKF5SaESX2pjnD_KTDis&fref=nf&__tn__=kCH-R
https://www.thelivingspirits.net/campi-morfogenetici-il-dna-non-e-tutto-lintelligenza-della-vita/
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