E’ stato professore all’università di Basilea, e non aveva nessun problema a mettersi contro tutti gli altri insegnanti, ciò è dimostrato anche dal fatto che rifiutò l’insegnamento tradizionale della medicina, e diede vita a una nuova disciplina, chiamata iatrochimica, basata sulla cura delle malattia utilizzando sostanze minerali. Cura moltissimi pazienti dati per spacciati dai colleghi accademici e la sua fama lo precede in tutte le corti reali che richiedono i suoi consulti.
Paracelso si discosta dalle pratiche dei suoi contemporanei per agire in maniera diretta non solo sul corpo fisico del malato, ma su quella regione interiore dove il morbo ha origine. La base di una patologia è quindi da ricercarsi nello squilibrio tra l’interiorità dell’uomo e l’insieme naturale che lo contiene e che produce da sé gli elementi essenziali alla cura. La malattia nasce da un accumulo di impurità nell’organismo, è necessario quindi operare per separare queste scorie dalla materia pura.
Secondo questo singolare personaggio, i migliori insegnamenti per un medico non provenivano dal passato, ma dall’esperienza.
Il corpo, per sua costituzione, è sano e perfetto, e ciò che lo rende malato è l’insorgenza di disarmonie che possono provenire da:
- Condizioni climatiche
- Infezioni
- Tossine
- Condizioni genetiche ereditarie
- Influssi spirituali
- Volontà divina
La medicina di Paracelso pone l’uomo vivo e in salute al centro; egli dava molta importanza all’osservare i pazienti ed era capace di immedesimarsi nei suoi disturbi. La sua opera ebbe una vasta diffusione e un’azione profonda sull’evoluzione del pensiero medico particolarmente in Germania.
Riguardo la sua morte sono stati sollevati molti dubbi. Secondo alcuni contemporanei sarebbe stato aggredito, al termine di una cena, da alcuni sicari al soldo di medici rivali e gettato da una rupe. S. Th. Von Soemmering, un medico tedesco, nel 1772 ne esaminò il cranio in seguito all’esumazione, notando un’evidente frattura lungo l’osso temporale, compatibile con una simile ipotesi. La massoneria e i rosacrociani useranno i suoi insegnamenti e la sua simbologia.
- Migliorare la propria salute.
quotidianamente, abitudine che fa bene alla propria dignità.
2. Bandire dalla mente tutti i pensieri negativi, di rabbia, rancore, odio, noia, tristezza, povertà e vendetta.
Evitate come la peste di avere a che fare con persone maledicenti, viziose, vili, pigre, pettegole, volgari o vanitose o persone che hanno come unica base dei loro discorsi od occupazione argomenti sensuali. Osservare questa regola è molto importante: si tratta di cambiare la trama spirituale della vostra anima. E’ l’unico modo per cambiare il vostro destino, perché il caso non esiste, esso dipende dalle nostre azioni e dai nostri pensieri.
- Fare tutto il bene possibile.
- Dimenticare ogni offesa.
- Raccogliersi ogni giorno in meditazione.
- Mantenere un silenzio assoluto sulle vicende personali.
- Non temete gli uomini e non abbiate paura del domani.
Se studiate con attenzione le persone fortunate, vedrete che esse osservano gran parte delle regole sopra enunciate.
Le persone facoltose non sono propriamente del tutto delle brave persone, poiché non sono rette, ma possiedono molte delle virtù menzionate sopra. Del resto la ricchezza può essere uno dei fattori che conduce alla felicità, poiché ci dà il potere di compiere grandi e nobili opere, ma non è una vera e propria benedizione. Quest’ultima si raggiunge solo attraverso percorsi diversi, dove non domina l’Egoismo.
Conclusione.
Non lamentatevi, dominate i vostri sensi, ripudiate l’umiltà e la vanità. L’umiltà vi toglie le forze, la vanità è dannosa tanto quanto un “peccato mortale contro lo Spirito Santo.”
“Non essere schiavo di un altro se puoi essere tu il tuo padrone.”
Paracelso
Fonte: http://guidamedicadipalermo.it/9353.html
Letto su:http://visionealchemica.com
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